Ripartono gli indennizza da parte dell’Inps per la rottamazione delle licenze commerciali. Lo comunica lo stesso Istituto di previdenza con il messaggio n. 1785 del 2024 precisando che saranno pagate tutti i bonus di coloro che hanno presentato domanda nel primo quadrimestre dell’anno, cioè dal 1 gennaio al 30 aprile scorso. Si è infatti conclusa la fase di monitoraggio delle richieste e di verifica dei requisiti.

Ricordiamo che la rottamazione delle licenze commerciali, introdotta dalla Legge di Bilancio 2023, è una misura che permette ai commercianti di cessare la propria attività lavorativa in anticipo rispetto alla pensione di vecchiaia.

I lavoratori possono beneficiare di un indennizzo mensile fino al raggiungimento dei requisiti pensionistici. Quindi una sorta di scivolo verso la pensione per coloro che si trovano in difficoltà e non hanno ancora l’età per lasciare il lavoro.

Rottamazione delle licenze commerciali, come funziona

La rottamazione delle licenze commerciali non è riservata a tutti i lavoratori autonomi iscritti all’Inps indistintamente. Occorre possedere determinati requisiti e chiudere necessariamente la partita Iva, quindi cessare l’attività. La norma prevede un indennizzo da parte dell’Inps pari al valore del trattamento minimo di pensione (598,61 euro al mese).

Ma come funziona esattamente la rottamazione delle licenze commerciali? Tecnicamente – spiega l’Inps – è una misura che consente ai titolari di esercizi commerciali al minuto, con sede fissa (negozi, bar, ristoranti, ecc.) di ottenere un indennizzo mensile fino a 3 anni prima della maturazione dei requisiti per la pensione di vecchiaia.

Si tratta, quindi, di uno scivolo pensionistico simile a quello previsto per Ape Sociale, che consente al commerciante di abbassare le serrande se gli mancano 3 anni alla pensione. Riguarda nello specifico lavoratori in difficoltà economica per i quali è prevista una misura temporanea di sostegno al reddito. Occorre però rispettare i seguenti requisiti:

  • Cessazione definitiva dell’attività commerciale;
  • Riconsegna della licenza;
  • Cancellazione dal registro delle imprese;
  • Cancellazione dal registro degli esercenti il commercio (il REC);
  • Età del titolare o coadiuvante di 62 anni per gli uomini e 57 per le donne.

Commercianti in pensione tre anni prima

L’Inps ha elencato tutte le tipologie di lavoratori a cui spetta il bonus mensile in caso di adesione.

Si tratta nel dettaglio di coloro che esercitano:

  • attività commerciale al minuto in sede fissa, anche abbinata ad attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, in qualità di titolari o coadiutori;
  • attività commerciale su aree pubbliche, anche in forma itinerante, in qualità di titolari o coadiutori.
  • gli esercenti attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, in qualità di titolari o coadiutori;
  • gli agenti e rappresentanti di commercio.

L’indennizzo spetta dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda all’Inps se, a quella data, risultano perfezionati tutti i requisiti richiesti e l’Istituto ha dato il via libera alla pratica di indennizzo e verificata la disponibilità dei fondi.

La misura dell’indennizzo è pari al trattamento minimo di pensione previsto per gli iscritti alla gestione “artigiani e commercianti” dell’Inps. Cioè 598,61 euro al mese per 13 mensilità. E’ bene ricordare che il periodo di godimento della indennità è utile solo per il raggiungimento del diritto alla pensione e quindi è valido ai soli fini del diritto e non anche della misura.

Riassumendo…

  • Via agli indennizzi Inps per chi ha fatto domanda di rottamazione delle licenze commerciali.
  • Il bonus vale come scivolo pensionistico per i commercianti in difficoltà economica con almeno 62 anni di età per gli uomini e 57 per le donne.
  • La durata è di 3 anni e prevede il pagamento di 598,61 euro al mese.