La scuola che finisce, i figli ormai in vacanza, al contrario dei genitori che magari ancora lavorano. Una prassi che si ripete anno dopo anno. Quella che adesso stanno incontrando i genitori dei figli studenti dopo la chiusura dell’anno scolastico 2022-2023. E nascono le solite problematiche quando, per esempio, due genitori lavorano e i figli, non avendo più la scuola, devono rimanere a casa da soli. In questo, molto utili sono i centri estivi. Veri e propri servizi per la collettività nella fase di chiusura delle scuole.

Il centro estivo però presenta un costo per molte famiglie. E da questo punto di vista lo Stato viene in aiuto con delle misure ad hoc pensate proprio per questo genere di servizio.

Esiste infatti un bonus centri estivi le cui domande ormai sono in scadenza. E chi desidera ricevere fino a 400 euro di bonus per i centri estivi 2023 deve fare presto.

“Gentile redazione, volevo da voi un’informazione riguardo al bonus per i centri estivi. Ho due figli di 11 e 13 anni e vorrei sfruttare questa agevolazione per mandare entrambi i miei piccoli al centro estivo dal momento che la scuola è finita. Mi spiegate come funziona la misura per cortesia?”

In scadenza il bonus fino a 400 euro per i figli sotto i 14 anni, ecco come fare

Si chiama bonus centri estivi e vale fino a 400 euro per figlio. Questo l’oggetto del quesito del nostro lettore che ci chiede informazioni riguardanti un bando che ormai si ripete da anni e che molte famiglie sfruttano proprio per mandare i propri bambini ai centri estivi. Il bonus centri estivi 2023 va richiesto da parte delle famiglie interessate. E le istanze come detto, scadono il prossimo 20 giugno. Poche ore ancora per presentare domanda, ma ciò che è necessario dire, è che non è un bonus per tutti.

Questa agevolazione che consente alle famiglie di recuperare fino a 400 euro di spesa sostenuta per mandare i propri figli a questi centri estivi, riguarda solo una parte della società.

E il perimetro dei beneficiari non è determinato da problemi reddituali o economici. Per questo al nostro lettore diciamo che servirebbero altre informazioni per capire se anche a lui tocca questo genere di aiuto.

I requisiti per l’agevolazione sui centri estivi

Innanzi tutto va ricordato che si tratta di centri estivi diurni, e quindi quanti hanno necessità di “piazzare” i propri figli nelle ore serali, il bonus non serve. Un altro fattore da considerare riguarda l’età dei bambini a cui questo bonus può essere concesso. Infatti devono essere bambini di età compresa tra i 3 ed i 14 anni. Anche se inizialmente abbiamo fatto riferimento ai due genitori entrambi lavoratori, la misura non è destinato solo a loro. Altrimenti si rischia di confondere questo bonus per determinate famiglie italiane con quello introdotto dal governo Conte durante la fase di pandemia.

Quel bonus nacque proprio per le famiglie con entrambi i genitori lavoratori, ma era collegato all’emergenza epidemiologica. Invece questo bonus attivo anche nel 2023 è destinato solo a dipendenti della pubblica amministrazione o pensionati della pubblica amministrazione.

Non tutti i centri estivi vanno bene per ottenere il bonus, occhio alle regole

Oltre che i richiedenti, anche i centri estivi devono essere di particolari caratteristiche affinché l’operazione bonus vada in porto. Infatti il centro estivo deve essere riconosciuto dalle normative nazionali e deve essere in linea con le normative su igiene, sicurezza, superamento delle barriere architettoniche. Deve essere munito di un’area mensa o pasti e di un’area di pronto soccorso. Il bonus è variabile come importo e dipende da diversi fattori. Per ottenerlo, la permanenza nel centro estivo deve essere di almeno 1 settimana. E non può eccedere la durata massima di 4 settimane.

In pratica si tratta di un rimborso massimo pari a 100 euro a settimana. Inoltre molto dipende dal reddito delle famiglie.

Il 100% della spesa sostenuta fino alla soglia massima di 400 euro è ad appannaggio di famiglie con un ISEE pari o inferiore a 8.000 euro. Il ristoro è del 95% per ISEE sopra 8.000 euro e fino a 24.000 euro. Scende al 90% per ISEE fino a 32.000, all’85% per ISEE fino a 56.000 euro e all’80% per ISEE ancora superiori.