Manca davvero poco alla scadenza della presentazione della Dichiarazione dei Redditi 2023 (anno d’imposta 2022), fissata al 30 novembre 2023. Ci riferiamo al Modello Redditi.

Ancora breve spazio di tempo, dunque, a disposizione dei contribuenti per comprendere se si rientra tra gli obbligati all’adempimento ed evitare, dunque, sanzioni.

È l’ultima chance anche per coloro che poteva fare la dichiarazione con il 730 ma che non lo hanno presentato entro il termine ultimo, ossia 2 ottobre 2023 (il 30 settembre era sabato).

Ad ogni modo, il 2023 dovrebbe essere l’ultimo anno in cui 730 e Modello Redditi vedono scadenze differenziate.

Dal prossimo anno, la riforma fiscale unificherà le due scadenze fissandole entrambe al 30 settembre.

Invio fai da te o dal commercialista

Detto ciò, i soggetti esonerati dalla Dichiarazione redditi 2023 (anno d’imposta 2022) non hanno preoccupazione. Gli obbligati, invece, se non hanno già fatto, devono  presentare il Modello Redditi e possono farlo entro il 30 novembre 2023.

La presentazione può avvenire direttamente da parte del contribuente, purché abilitato ai servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate. Alternativamente, questi può avvalersi di un intermediario abilitato, come un commercialista o un consulente del lavoro, delegando la compilazione e la presentazione, ovvero anche solo l’invio.

Il consiglio è sempre quello di affidarsi a un professionista per una compilazione accurata. Cosa questa che può rivelarsi una scelta intelligente per evitare problemi futuri con il fisco.

Omessa Dichiarazione Redditi 2023, rimedi e sanzioni

Chi non rispetta la data cade in sanzione. Inizialmente, il legislatore si pone con una mano testa in segno di aiuto. Infatti, il contribuente può inviare la dichiarazione entro 90 giorni successivi, ossia entro il 28 febbraio 2024. Tuttavia, in tal caso si applicherà una sanzione di 25 euro come ravvedimento. Una sanzione che si versa con Modello F24 utilizzando il codice tributo 8911. È possibile anche compensarla con eventuali crediti d’imposta.

La legge sull’omessa dichiarazione (art. 1 dal comma 1 D. Lgs. n. 471/1997) prevede, invece, che se la dichiarazione è inviata oltre il 28 febbraio 2024, è considerata omessa.

In questo caso, se trasmessa entro il termine di presentazione della Dichiarazione Redditi 2024 (anno d’imposta 2023), si applicherà una sanzione dal 60% al 120% delle imposte dovute, con un minimo di 200 euro. Se non sono dovute imposte, la sanzione varia da 150 a 500 euro.

Se, invece, la dichiarazione è presentata oltre il termine di presentazione della Dichiarazione Redditi 2024 (anno d’imposta 2023), la menzionata sanzione è raddoppiata.

Si tenga presente che nel contesto dell’omessa dichiarazione il contribuente non può avvalersi del ravvedimento spontaneo, ma deve aspettare che l’Agenzia delle Entrate notifichi la sanzione. In ogni caso, è possibile ravvedersi per le imposte scaturenti, anche la dichiarazione è presentata in ritardo (ossia entro 90 giorni) o omessa (ossia oltre i 90 giorni).

Riassumendo…

  • la Dichiarazione Redditi 2023 scade il 30 novembre 2023
  • se presentata oltre il 30 novembre 2023 ma entro il 28 febbraio 2024 non c’è ancora omissione e bisogna pagare una sanzione di 25 euro
  • se presentata oltre il 28 febbraio 2024 la dichiarazione si considera omessa e sarà l’Agenzia Entrate ad irrogare la sanzione piena.