Il bonus 110% è goduto nella forma della detrazione fiscale in dichiarazione redditi con possibilità di optare per lo sconto in fattura o cessione del credito.

Lo sconto in fattura è quello accordato dalla stessa impresa che esegue i lavori. Tale sconto può essere anche solo parziale (ossia limitato ad una parte dell’importo in fattura). Come può, quindi, il contribuente recuperare la restante parte non ammessa allo sconto?

Sconto in fattura o cessione del credito per il bonus 110%

Il bonus 110% si concretizza in una detrazione fiscale nella misura del 110% della spesa sostenuta per lavori edili c.

d. trainanti e trainati eseguiti su edifici esistenti. Il beneficio è da godere in 5 quote annuali di pari importo. Quindi, ad esempio, a fronte di una spesa di 50.000 euro, la detrazione spettante è pari a 55.000 euro, ossia il 110% di 50.000 euro.

Il contribuente, tuttavia, può, in luogo della detrazione fiscale, optare:

  • per lo sconto in fattura da parte della stessa impresa che esegue i lavori, la quale poi recupera l’importo nella forma del credito d’imposta da poter utilizzare in compensazione o da poter cedere a terzi (inclusi istituti di credito e finanziari)
  • oppure per la cessione del credito a terzi, inclusa l’impresa che esegue i lavori ed inclusi istituti di credito e finanziari. Il cessionario (ossia chi riceve il credito) può utilizzarlo in compensazione oppure cederlo ulteriormente.

Come funziona lo sconto in fattura nel bonus 110%

Lo sconto in fattura per il bonus 110% deve essere accordato, ovviamente, dalla ditta che ha eseguito i lavori. Quest’ultima matura un credito pari al 110% dello sconto concesso (il contribuente può ottenere uno sconto massimo non superiore al corrispettivo).

Esempio

Fattura di importo pari a 50.000 euro. L’impresa accorda lo sconto sull’itero importo. Quest’ultima matura un credito d’imposta pari a 55.000 euro (il 110% di 50.000 euro).

L’impresa potrebbe, tuttavia, anche decidere di accordare solo uno sconto parziale.

In questa ipotesi per la restante parte il contribuente ha due possibilità, ossia godere della detrazione fiscale oppure optare per la cessione del credito.

Esempio

Fattura di importo pari a 50.000 euro. L’impresa accorda lo sconto solo fino a 30.000 euro. Quindi, quest’ultima matura un credito d’imposta pari a 33.000 euro (il 110% di 30.000 euro). Per i restanti 20.000 della fattura, il contribuente può godere (sulla somma di 22.000 euro, ossia il 110% di 20.000 euro) della detrazione fiscale (in 5 quote annuali di pari importo) oppure optare per la cessione del credito.

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