La pensione per chi ha svolto lavori usuranti arriva prima. Il nostro ordinamento previdenziale tutela coloro che nella loro vita si sono dedicati a lavori particolarmente faticosi che gravano col tempo sulle condizioni di salute. E’ dimostrato, infatti, che la vita media di coloro che si sono dedicati a particolari attività gravose e pesanti è inferiore a quella della generalità dei lavoratori.

La normativa che riguarda la pensione dei lavori usuranti interessa i soli lavoratori dipendenti (sia del settore privato che del pubblico impiego).

Costoro debbono aver svolto nell’arco della propria vita lavorativa talune attività individuate nell’articolo 1 del Dlgs 67/2011 che riconosce appunto il diritto ad andare in pensione a partire da 61 anni e 7 mesi con almeno 35 anni di contributi. Non è necessario che un lavoratore si sia dedicato interamente a questa tipologia di attività, ma che la abbia svolta per molto tempo o a fine carriera.

Pensione lavori usuranti, quando scatta il diritto

Ma quando scatta il diritto a  chiedere la pensione a partire dai 61 anni e 7 mesi di età? La normativa vigente, non toccata dalla riforma Fornero del 2011, prevede che il lavoratore sia in possesso di almeno 35 anni di contributi e che abbia svolto la mansione specificatamente descritta dal decreto di cui sopra per diversi anni. Si ricorda che, a riguardo, i futuri adeguamenti alla speranza di vita sono congelati sino al 31 dicembre 2026.

Riguardo a questo ultimo aspetto, si precisa che è necessario aver svolto il lavoro usurante per almeno 7 anni, nell’ultimo decennio. Oppure per 6 anni negli ultimi sette. O, ancora, per metà della vita lavorativa. Quindi, come si può bene vedere, il mestiere faticoso può essere svolto anche alla fine del periodo lavorativo, cioè a 55 anni di età, per esempio.

Fra i mestieri usuranti vi rientrano anche quelli notturni che implicano lo svolgimento dell’attività per un numero minimo di ore, così come stabilito dalla normativa.

L’elenco completo è comunque consultabile qui. I requisiti per ottenere la pensione anticipata, nel caso di lavoro di notte, cambiano, infatti, in base ai turni di lavoro svolti nel corso dell’anno.

La domanda di pensione all’Inps

La domanda di pensione a partire da 61 anni e 7 mesi deve essere presentata al Inps necessariamente entro il 1 maggio di ogni anno. Si tratta per l’esattezza di una istanza di verifica dei requisiti maturati o maturandi nel corso dell’anno in corso. L’istanza deve essere corredata da una dichiarazione specifica (modello “AP45”) e da tutta la documentazione comprovante il tipo di attività svolta e la durata.

Non è quindi una vera e propria domanda di pensione, ma una richiesta di ricognizione dei requisiti affinché sia concesso il nulla osta da parte dell’Inps per andare in pensione. All’esito del riscontro da parte dell’Istituto, se positivo, sarà cura del lavoratore presentare successivamente la domanda di pensione.

Ricordiamo che le istanze pervenute dopo il 1 maggio saranno comunque accettate dall’Inps. Ma bisognerà considerare il differimento del pagamento della pensione di 1,2 o 3 mesi rispettivamente a seconda se la domanda è presentata dal 2 maggio al 1° giugno 2023; dal 2 giugno al 31 luglio 2023; oppure dopo il 1° agosto 2023. La pensione decorre dal primo giorno del mese successivo al perfezionamento dei requisiti.

Riassumendo…

  • I lavoratori usuranti possono andare in pensione 5 anni prima rispetto agli altri.
  • Fra i requisiti, oltre a 35 anni di contributi minimi, bisogna aver svolto il mestiere usurante per molto tempo.
  • La domanda di pensione deve essere presentata entro il 1 maggio di ciascun anno.