Le intercettazioni ambientali e il controllo a distanza sono consentiti dalla riforma del processo penale. Il controllo a distanza su smartphone e computer, quindi, può avvenire anche in casa propria grazie a delle norme alquanto insidiose nascoste in leggi lunghe e complicate.

Spiare cellulari e computer è, quindi, consentito grazie ad una norma che, anche se passata inosservata agli occhi di molti, rischia di ledere la nostra privacy.

L’articolo 84, lettera E della citata legge permette alla polizia di utlizzare i captatori informatici, del malware o trojan che si possono innestare in qualsiasi apparecchio collegato a internet : telefoni cellulari, pc, tablet, televisori ma anche i nuovi modelli di auto.

Con l’innesto di questi virus i device possono essere controllati da remoto permettendo l’accesso a tutti i dati in essi presenti e consentendo, quindi, una intercettazione a 360 gradi.

Con un comando a distanza il device, in cui il malawere, è presente potrà essere controllato dalla polizia che potrà, quindi, sapere dove ci troviamo attraverso il Gps, vedere i siti che visitiamo attraverso la cronologia, leggere le nostre mail e le conversazioni sulle chat private.

Il proprietario del device, in ogni caso, anche durante l’intercettazione vive lo “spionaggio” nella più completa ignoranza. Anche se questa prassi nasce dall’ottica del combattere il crimine, tali indagini possono essere eseguite anche con l’aiuto di società private che saranno delegate dai tribunali. Ma cosa accade se i privati che effettuano le intercettazioni si accorgono del potere messo nelle loro mani dal materiale raccolto? Potrebbero decidere di lavorare non solo per il tribunale?

E’ bene sottolineare che i captatori informatici prima erano permessi soltanto per i reati più gravi per permettere di intercettare l’indagato in qualsiasi luogo. Il nuovo testo della riforma del processo penale, però, estende la possibilità di utilizzo anche per i reati minori (come ad esempio l’ingiuria, la minaccia, la frode, la vendita di prodotti commerciali non genuini ecc….) rendendo la nostra privacy sempre più compromessa.

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