Nelle case degli italiani, secondo una recente statistica di Altroconsumo, il numero di cani,  gatti e altri animali domestici è di circa 62 milioni. Dunque addirittura si registra un valore superiore rispetto a quello della popolazione residente.  Detto ciò, mantenere il nostro amico a quattro zampe o altro animale domestico, comporta delle spese che non sono solo quelle relative all’alimentazione. Ci riferiamo, ad esempio, alle spese veterinarie. Tra vaccini, farmaci, possibili interventi, ecc., il costo sostenuto anno per anno può essere molto alto.

Per fortuna, in ambito fiscale, è prevista la possibilità di scaricare le spese veterinarie nel 730.

Detto ciò, circa la documentazione da esibire al Fisco in caso di eventuali controlli, è lecito chiedersi se con l’obbligo generalizzato di fatturazione elettronica sia necessario ai fini della detrazione che il medico veterinario abbia emesso fattura elettronica.

Vediamo cosa c’è da sapere in merito.

La detrazione per le spese veterinarie

Iniziamo col dire che la detrazione è ammessa nel limite del 19% delle spese sostenute, spese non oltre euro 550. Con una franchigia di euro 129,11.

Dunque per le spese complessive sostenute nel corso dell’anno, non oltre le 129,11 euro, non spetta alcun bonus. Questi paletti sono fissati all’art.15, comma 1, lett. c-bis), del DPR 917/86, TUIR.

Nei fatti la detrazione massima per le spese veterinarie è pari a 80 euro (550-129,11*19%). Sempre se riconducibili alla cura di animali legalmente detenuti a scopo di compagnia o per la pratica sportiva (Circolare 14.06. 2001 n. 55/E, risposta 1.4.1).

Tra le spese veterinarie che possono essere scaricate nel 730 o nel modello Redditi, vi rientrano:

  • le prestazioni professionali del medico veterinario (Circolare 16.11.2000 n. 207, risposta 1.5.3);
  • l’acquisto dei medicinali prescritti dal veterinario e definiti dall’art. 1 del decreto legislativo 6 aprile 2006, n. 193. Nonché per le spese per analisi di laboratorio e interventi presso cliniche veterinarie (Circolare 14.06.2001 n. 55/E, risposta 1.4.2).

Anche per le spese veterinarie valgono le regole in materia di detrazioni Irpef (vedi limiti reddituali e tracciabilità).

A ogni modo, possono essere pagate in contanti: i farmaci veterinari o le prestazioni del medico veterinario rese nell’ambito di strutture pubbliche o di strutture private accreditate al SSN. Il benefico fiscale spetta a colui che paga la spesa. Anche se non è proprietario dell’animale. Si veda a tal fine la circolare, Agenzia delle entrate,  n°14/E 2023 sulla dichiarazione dei redditi.

Spese veterinarie nel 730. Serve la fattura elettronica per scaricare la spesa?

Tra i vari documenti da conservare per legittimare la spettanza della detrazione delle spese veterinarie nel 730, rientrano le fatture relative alle prestazioni professionali del medico veterinario.

A tal proposito, con l’obbligo generalizzato di fatturazione elettronica è  necessario ai fini della detrazione che il medico veterinario abbia emesso fattura elettronica?

La risposta è negativa, questo perché i medici veterinari rientrano tra i soggetti rispetto ai quali opera un divieto di fatturazione elettronica per le prestazioni rese a privati.

In particolare, il DL 215/2023), c.d. decreto Milleproroghe, ha esteso il divieto anche per l’anno 2024.

In sostanza, così come per gli altri anni basterà la fattura cartacea per legittimare la spettanza della detrazione delle spese veterinarie nel 730.

Riassumendo…

  • è possibile scaricare le spese veterinarie nel 730;
  • la detrazione è ammessa nel limite del 19% delle spese sostenute, spese non oltre euro 550;
  • non serve la fattura elettronica per scaricare la spesa.