Rispondiamo ad un quesito pervenuto alla Redazione di Investire Oggi:

“Salve, ho 61 anni e negli anni ho risparmiato parte dello stipendio in vista di una sorta di pensione complementare fai da. Nell’ultimo periodo mi sento stanco per lavorare, sia fisicamente che mentalmente. Il mio dubbio è: se smetto di lavorare ora e mi auto mantengo fino all’età pensionabile poi avrò comunque diritto all’assegno?”.

In altre parole, se una persona è stanca di lavorare, ma non ha maturato i requisiti, può aspettare la pensione? Rispondiamo alla domanda.

Smettere di lavorare per stanchezza: posso andare in pensione?

Chi vuole smettere di lavorare prima può valutare le seguenti opzioni.

Quota 100

Quota 100 dà la possibilità di andare in pensione a 62 anni, se possiedi almeno 38 anni di contributi (Decreto Legge n.4/2019 – Capo II art. 14).

Si chiama Quota 100 proprio perché per andare in pensione la somma tra contributi ed età deve dare almeno 100 (infatti 62 anni di età + 38 anni di contributi versati).

APE volontario

L’APE volontario è un prestito commisurato e garantito dalla pensione di vecchiaia, che il beneficiario otterrà alla maturazione del diritto.

L’APE volontario – Anticipo finanziario a garanzia pensionistica – può essere richiesto dai lavoratori dipendenti pubblici e privati, dai lavoratori autonomi e dagli iscritti alla Gestione Separata.

Sono esclusi i liberi professionisti iscritti alle casse professionali.

APE Social

L’APE Social è una possibilità offerta dall’INPS di andare in pensione in anticipo, se si hanno almeno 63 anni di età e determinati requisiti.

Si ha diritto all’APE Sociale se si possiedono i seguenti requisiti:

  • iscritto alla gestione INPS lavoratori dipendenti, lavoratori autonomi, parasubordinati;
  • hai almeno 63 anni di età.

Quota 41 per lavoratori precoci

Non è previsto alcun limite di età, ma sono richiesti 41 anni di contributi, di cui almeno 12 mesi versati prima del compimento dei 19 anni.

Pensione anticipata

La pensione anticipata è il trattamento previdenziale che consente ai lavoratori che abbiano maturato un determinato requisito contributivo di conseguire l’assegno previdenziale prima di aver compiuto l’età prevista per la pensione di vecchiaia, ovvero 67 anni d’età.

Opzione Donna

Per l’anno 2021 è stata prorogata la possibilità per le donne di andare in pensione prima, a patto di optare per un assegno calcolato con il metodo contributivo.

Si tratta di una possibilità introdotta dalla Legge Maroni riscoperta dopo l’introduzione della Riforma Fornero perchè consente di anticipare l’uscita di diversi anni rispetto alle regole ordinarie che chiedono il perfezionamento di almeno 41 anni e 10 mesi di contributi indipendentemente dall’età anagrafica o il raggiungimento di un’età anagrafica pari a 67 anni unitamente a 20 anni di contributi.