Salve,  59 anni 38 anni contributi INPS. Lavoro con una ditta nel settore privato. Il mio reddito e unica entrata in famiglia, mia moglie non ha reddito. Una cortesia: ho avuto da poco assegno ordinario di invalidità (decorrenza dal 1 gennaio 2019 per importo lordo di 1220 e netto di 900 euro). Dato che nell’ anno corrente 2019 continuerò a lavorare  a tempo pieno in una ditta privata, e avendo uno stipendio mensile sui 1500 euro netti (con 22.500 euro presi nel Cud 2018).
Volevo sapere se il vincolo del taglio assegno sia del 25% es. da 26.385 a 32.985   che del 50% si applica solo sul reddito da lavoro (esempio le 1.500 euro mese e circa 22.500 guadagnate nell’anno) oppure ci si deve sommare anche la somma erogata da assegno invalidità? Esempio 1500 stipendio più 1220 pensione lorda o 940 netta. In questo caso va sommato il lordo dell’ assegno o il netto? In prospettiva anche nel caso di sommatoria di 2 entrate devo, in questo caso, pagare anche aliquota IRPEF più alta?
Praticamente con stipendio di 1500 Euro netti in busta e pensione lorda di 1220 (netta di 900 ) che strategia mi consiglia di fare  già da subito, per poter avere in questo 2019  più vantaggi economici possibili sommando stipendio + pensione ordinaria invalidità.                                                                  
Nell’anno 2019  in corso per varie problematiche non posso intraprendere la strada del lavoro part time, che magari forse mi aiuterebbe eventualmente ad abbattere tasse collegate ed avere maggiore guadagno.
In attesa di risposta invio i complimenti per i begli articoli, i più sentiti ringraziamenti a lei e tutta la redazione INVESTIRE OGGI.

Stipendio più pensione invalidità: quali tagli

Coloro che percepiscono l’assegno ordinario di invalidità possono subire 2 tagli all’importo dell’assegno in questione.

L’assegno ordinario di invalidità, che è a tutti gli effetti una pensione erogata su base previdenziale e non assistenziale, subisce riduzioni in base all’ammontare complessivo del reddito da lavoro. Più alto sarà il reddito prodotto con il lavoro maggiore, quindi, sarà la riduzione dell’assegno.

Primo taglio AOI: il reddito da lavoro

Se il reddito percepito annualmente da lavoro (sia dipendente che autonomo) supera di 4 volte il trattamento minimo INPS l’assegno viene ridotto del 25%, se il reddito da lavoro supera  di 5 volte il minimo INPS la riduzione dell’assegno è del 50%.

Su questo primo taglio, quindi, non deve prendere in considerazione il reddito da lavoro più quello dell’assegno ma soltanto il reddito da lavoro che:

  • se inferiore al 26.385,84 euro annui non comporta nessuna riduzione dell’assegno
  • se compreso tra 26.385,84 e 32.982,3 euro annui comporta una riduzione del 25%
  • se superiore a 32.982,3 euro annui comporta una riduzione del 50%.

Questo primo taglio colpisce soltanto chi percepisce redditi medio alti, quindi.

Secondo taglio AOI: direttamente dal datore di lavoro

Il secondo taglio, invece, agisce sugli assegni ordinari di invalidità che hanno un importo superiore al minimo Inps (507 euro al mese circa). Tale decurtazione per i lavoratori dipendenti deve essere applicata direttamente dal datore di lavoro (che a sua volta poi la verserà all’INPS).

Il taglio si applica alla parte dell’assegno eccedente il trattamento minimo Inps e viene tagliata del 50% (la riduzione non si applica solo se l’AOI è determinato con 40 o più anni di contributi). Per i lavoratori autonomi la decurtazione è pari al 30%.

Consigli

Dovrà, quindi, pagare le tasse anche sull’assegno di invalidità che, essendo una pensione, fa reddito e avrà una sua certificazione unica annuale. L’aliquota Irpef più alta dovrà pagarla solo qualora superi il tetto dello scaglione di appartenenza (penso che lei rientri nel secondo scaglione tra 15mila e 28mila euro annui con un’aliquota del 27%).

Se con i due redditi sommati supera il reddito dei 28mila euro passerà all’aliquota per lo scaglione successivo, del 38% che sarà applicata, in ogni caso, soltanto all’eccedenza rispetto i 28mila euro.

Unico consiglio che posso darle: se è percettore del Bonus Renzi, al momento, vi rinunci poiché se superando il reddito limite stabilito dovesse doverlo restituire lo dovrebbe fare in unica soluzione a dicembre. Se, invece, le spettasse le verrebbe dato a conguaglio sempre nella busta paga di dicembre.

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“Visto il sempre crescente numero di persone che ci scrivono vi chiediamo di avere pazienza per la risposta, risponderemo a tutti.
Non si forniscono risposte in privato.”