Il decesso di una persona cara è un evento a cui ognuno di noi vorrebbe assistere in un tempo quanto più lontano possibile. Un evento accompagnato da tristezza ma che nei giorni immediatamente successivi purtroppo chiama anche a dover porre in essere alcuni adempimenti verso il fisco.

Adempimenti che devono essere fatti, nella qualità di eredi, da coloro che restano in vita. Parliamo, quindi, ad esempio del coniuge superstite e dei figli, se a venir meno è il genitore.

Uno dei primi passi è la successione ereditaria.

Una dichiarazione da farsi all’Agenzia delle Entrate ma che, tuttavia, non sempre è obbligatoria.

La successione legittima, le quote devolute

Se la persona deceduta lascia un patrimonio in eredità e prima della morte non aveva scritto alcun testamento, si apre la c.d. successione legittima.

In pratica, mancando l’espressa volontà del deceduto (assenza di testamento) è la legge che interviene stabilendo come andrà ripartito il lascito tra gli eredi. Queste le quote previste per la successione legittima:

  • se restano in vita il coniuge con un solo figlio, il patrimonio del deceduto andrà per metà al coniuge e per metà al figlio
  • laddove in vita restano il coniuge e due o più figli, 1/3 del patrimonio va al coniuge e 2/3 da suddividere in parti uguali tra i figli
  • se resta in vita solo il coniuge, tutto il patrimonio ereditario andrà a quest’ultimo
  • laddove in vita ci sia il coniuge più ascendenti del morto o suoi/sue fratelli/sorelle, allora i 2/3 vanno al coniuge e 1/3 da suddividere tra ascendenti o fratelli/sorelle
  • se resta in vita solo l’unico figlio, tutto va a quest’ultimo
  • se ci sono solo più figli, il patrimonio è ripartito in parti uguali tra di loro
  • laddove restano solo ascendenti (ad esempi genitori), allora 1/2 finisce agli ascendenti linea paterna e 1/2 agli ascendenti line materna
  • se restano solo fratelli/sorelle, l’asse ereditario si suddivide tra loro in parti uguali.

Quando la dichiarazione di successione è obbligatoria

A ogni modo, nel momento in cui si apre la successine legittima, i soggetti eredi devono verificare se tenuti o meno alla presentazione della dichiarazione di successione ereditaria all’Agenzia delle Entrate.

Si tratta di un adempimento puramente fiscale. Anche se non fatto non implica conseguenze sul diritto alle quote ereditate. Ma se non fatto comporta conseguenze sanzionatorie per gli eredi stessi.

L’attuale normativa stabilisce che NON c’è obbligo di dichiarazione di successione se l’eredità è devoluta al coniuge e ai parenti in linea retta del defunto e l’attivo ereditario ha un valore non superiore a 100.000 euro e non comprende beni immobili o diritti reali immobiliari.

Se c’è obbligo, il termine di presentazione è fissato in 12 mesi dall’apertura della successione che corrisponde con la data di avvenuto decesso. La presentazione deve avvenire in modalità telematica. Se nell’asse ereditario ci sono immobili, occorre anche fare le volture catastali.