Quanto sarà più alta la busta paga nel 2025 grazie al taglio del cuneo fiscale?

Come canta Luciano Ligabue con il brano Tu sei lei: “E mi hai salvato tante volte da qualche tipo di altra morte. Andando dritta sulla verità e mi regali un altro giorno in cui sembra tutto fermo, ma tutto si trasforma, tutto si conferma”. Nulla, o quasi, è immutabile.

Tanti sono i cambiamenti che possono avere un impatto non indifferente sulla nostra vita. Tra questi ad esempio l’introduzione di importanti novità normative che possono portare con loro nuove agevolazioni oppure tasse da pagare.

Molte di queste misure con il tempo vengono cancellate, altre invece confermate. Tra queste si annovera il taglio del cuneo fiscale confermato per il prossimo anno.

Taglio cuneo fiscale confermato nel 2025

Come dichiarato in conferenza al Ministro dell’Economia e Finanze, Giancarlo Giorgetti, dopo il via libera al DEF da parte del Consiglio dei Ministri lo scorso 9 aprile:

“La decontribuzione che scade nel 2024, intendiamo assolutamente replicarla nel 2025, questo è il vero obiettivo che ci poniamo quando andremo a definire il Programma strutturale”. Ha inoltre sottolineato che si tratta della “priorità numero uno perché ha restituito fiato al potere d’acquisto delle famiglie italiane”.

Anche il prossimo anno, quindi, sarà possibile beneficiare del taglio del cuneo fiscale. Ovvero una riduzione delle somma delle imposte che finiscono per impattare sul costo del lavoro. Entrando nei dettagli, si tratta della differenza tra quanto un lavoratore costa all’azienda e quanto lo stesso lavoratore ottiene in busta paga, al netto dello tasse.

Quanto vale di più la tua busta paga

Molto probabilmente il governo confermerà la misura con gli stessi termini attualmente in vigore. Entrando nei dettagli, come si evince dalla circolare Inps numero 11 del 16 gennaio 2024, nell’anno in corso i lavoratori, sia privati che pubblici, hanno diritto a un esonero pari al:

  • 6%, a patto che la retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non superi l’importo di 2.692 euro al mese. Al netto del rateo di tredicesima;
  • 7%, a patto che la retribuzione imponibile, anche in questo caso parametrata su base mensile per tredici mensilità, non superi l’importo di 1.923 euro al mese. Al netto del rateo di tredicesima.

A conti fatti, per redditi fino a 35 mila euro, con taglio del cuneo fiscale pari al 6% su IVS, l’aumento in busta paga sarà pari a circa 90 – 100 euro in più al mese.

Per redditi fino a 25 mila euro, con taglio del cuneo fiscale pari al 7%, invece, l’aumento in busta sarà pari a circa 60 a 70 euro in più al mese.

Si ricorda che il taglio del cuneo fiscale si presenta come una misura che può variare da un mese all’altro. Questo poiché il relativo valore dipende dall’importo dello stipendio percepito dal dipendente. Non resta che attendere le ulteriori decisioni del governo. In questo modo sarà possibile capire se il taglio del cuneo fiscale verrà confermato con le stesse aliquote attualmente in vigore. Non è possibile, d’altronde, escludere a priori che siano introdotti ulteriori cambiamenti.