La legge 104 negli ultimi anni di lavoro avvicina la pensione? Come canta il gruppo musicale Ministri con il brano Abituarsi alla fine: “A cercare un modo per andare a fondo, quando mi sveglio e non mi ricordo cosa è successo negli ultimi anni.

Cosa è successo negli ultimi anni?”. Tante sono i cambiamenti con cui ognuno di noi deve fare i conti nel corso della vita. Basti pensare al proprio fisico e all’età che mutano con il trascorrere degli anni.

Ma non solo, anche le condizioni fisiche possono mutare, con alcuni soggetti che si ritrovano alle prese con patologie che rendono difficile compiere anche le più semplici azioni quotidiane.

In tale circostanza può essere necessario affidarsi a qualcuno che provveda a prendersi cura della persona non autosufficiente. A tal fine alcuni decidono di pagare una badante, mentre altri preferiscono affidarsi alle amorevoli cure di un famigliare.

Ultimi anni di lavoro con 104: avvicina la pensione?

Un compito non di certo facile, che porta a dover trovare il giusto equilibrio tra la sfera privata, quella lavorativa e la volontà di aiutare la persona in difficoltà. Proprio in tale ambito giunge in aiuto lo Stato che mette in campo delle agevolazioni a sostegno dei cosiddetti caregiver. Tra questi si annoverano i permessi Legge 104, grazie ai quali è possibile beneficiare di tre giorni di permesso al mese retribuiti. Ma coloro che beneficiano della Legge 104 possono andare in pensione prima?

Ebbene, in linea generale si deve sapere che la Legge 104 in sé non garantisce l’uscita anticipata dal mondo del lavoro. Se in possesso di determinati requisiti, però, i soggetti interessati possono accedere a delle misure che consentono di andare in pensione prima del raggiungimento dei 67 anni di età.

Ad esempio, gli uomini che hanno maturato 42 anni e 10 mesi di contributi possono beneficiare della pensione anticipata ordinaria a prescindere dal requisito anagrafico.

Per le donne il limite da rispettare è fissato a 41 anni e 10 mesi di contributi. Possono uscire anticipatamente dal lavoro anche i lavoratori precoci. Ovvero coloro che vantano 41 anni di contributi, di cui almeno uno deve essere stato versato prima di aver compiuto l’età di 19 anni.

Questa misura viene riconosciuta solamente a determinate categorie di lavoratori, come i caregiver che assistono e convivono da almeno sei mesi con il coniuge o comunque un famigliare non autosufficiente.

Opzione Donna e Ape Social: chi ne ha diritto e le novità

Tra le altre misure che consentono di uscire anticipatamente dal mondo del lavoro citiamo Opzione Donna e Ape Sociale che sono state entrambe prorogate per il 2024 con qualche cambiamento. Entrando nei dettagli, come si legge sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, l’ultima Legge di Bilancio ha introdotto le seguenti modifiche:

  • Modifiche all’APE Sociale. Per il 2024, il requisito anagrafico per l’accesso all’APE sociale è innalzato a 63 anni e 5 mesi, a fronte del precedente requisito di 63 anni.

  • Nuove condizioni per “Opzione Donna”. Per il 2024,è innalzato il requisito anagrafico per l’accesso ad Opzione Donna. Dal 1° gennaio 2024, saranno necessari 61 anni di età, a fronte del precedente requisito di 60 anni, confermando quando previsto dalla precedente versione del beneficio circa i requisiti di anzianità contributiva e la riduzione dell’età anagrafica per l’accesso allo strumento, parametrato sulla presenza di figli”.

Entrando nei dettagli, quindi, il requisito anagrafico può essere abbattuto di un anno per ogni figlio, fino ad un massimo di due anni. Questo vuol dire che le lavoratrici che hanno due o più figli possono andare in pensione al raggiungimento dei 59 anni di età.