Si rincorrono le novità in vista della legge di bilancio 2023 che il governo dovrà varare e sottoporre all’attenzione del Parlamento per l’approvazione definitiva. Il tutto dovrà avvenire entro il 31 dicembre 2022 se non si vuole rischiare l’esercizio provvisorio. Intanto per adesso saltano due importanti misure che si prevedeva venissero approvate nell’immediato con il decreto Aiuti quater (varato dal Consiglio dei Ministri nei giorni scorsi). Salta un pezzo di sanatoria e salta anche l’innalzamento al limite del contante.

Quest’ultima misura, secondo Giorgia Meloni non è così imminente, visto che la sua entrata in vigore avverrebbe comunque nel 2023. Dunque, il tutto può essere rimandato con la legge di bilancio 2023, dove il tetto contante sarà portato a 5.000 euro.

Salta anche una parte della sanatoria. In pratica si parlava della possibilità di un condono penale per gli evasori fiscali. Quindi, uno sconto di pena per gli evasori fiscali che si fossero messi in regola. La cosa non si fa con il decreto Aiuti quater e nemmeno con la legge di bilancio 2023. Lo ha ribadito il Ministro dell’Economia e Finanze, Giancarlo Giorgetti.

Sanatoria, cosa ci sarà nella legge di bilancio 2023

L’unica sanatoria che potrà trovare spazio nella manovra del prossimo anno sarà quella delle cartelle di pagamento e quella sulla voluntary disclosure.
Per la sanatoria cartelle, queste le soluzioni che arriverebbero per gli italiani nel 2023:

  • l’annullamento automatico per debiti iscritti a ruolo fino al 2015 e fino a 1.000 euro
  • un saldo e stralcio per i debiti iscritti a ruolo di importo compreso tra 1.000 euro e fino a 3.000 euro. In questo caso si parla di due possibili soluzioni che potrebbero essere previste ossia lo stralcio del 50% del debito e, quindi, un saldo del restante 50% oppure uno stralcio dell’80% ed un saldo del 20% da pagare in unica soluzione.

Nella manovra dovrebbe trovare spazio anche la quarta edizione della rottamazione.

La cosa interesserebbe i debiti iscritti a ruolo di importo superiore a 3.000 euro. In questa ipotesi, dunque, possibilità di pagare solo delle imposte dovute (da poter rateizzare) con annullamento totale o parziale di sanzione ed interessi.

La voluntary disclosure per i capitali esteri

Idea anche per una nuova edizione della voluntary disclosure (collaborazione volontaria), ossia una sanatoria per il rientro dei capitali dall’estero. In altre parole la possibilità di regolarizzare la propria posizione con il fisco italiano per coloro che detengono illecitamente patrimoni all’estero. Quindi, regolarizzazione spontanea con pagamento delle imposte dovute ma con sanzioni ridotte rispetto a quelle ordinariamente previste.

Ad ogni modo per adesso quanto scriviamo è solo frutto di fonti ed anticipazioni. Per avere certezza di quello che ci sarà dobbiamo aspettare il testo della legge di bilancio 2023 che dovrebbe essere varata dal governo la prossima settimana. E poi partirà la corsa contro il tempo per l’approvazione Parlamentare, dove sicuramente (come ogni anno) arriveranno emendamenti a pioggia.