“Viene il venerdì sera e le mani lasciano finalmente la presa e le fatiche della settimana si trasformano in un fruscio. E siamo piume che aspettano di librarsi nella calma del week-end“, afferma Fabrizio Caramagna. Alle prese con i vari impegni della vita quotidiana, in effetti, tutti quanti attendiamo con impazienza il fine settimana.

Giorni di meritato riposo, in cui poter finalmente staccare la spina e trascorrere del tempo lontani dal lavoro e dalla varie preoccupazioni che quest’ultimo inevitabilmente porta con sé.

Non per tutti, però, è così. Sempre più persone, infatti, a seconda del tipo di attività che svolgono, si ritrovano a lavorare anche il sabato e la domenica.

I diritti di chi lavora nel fine settimana

Non tutti i contratti di lavoro sono uguali. È possibile ad esempio optare per un contratto di lavoro full time oppure part time. Nel primo caso si lavora 40 ore a settimana. Se, invece, è prevista una durata oraria inferiore alle 40 ore settimanali, si tratta di un contratto part time. Allo stesso modo non vi sono dei giorni prestabiliti in cui poter lavorare e altri no.

A partire dal lunedì fino ad arrivare alla domenica, ogni giorno è considerato valido per esercitare la propria attività. Per questo motivo ne consegue che anche i diritti sono sempre gli stessi. A prescindere dal numero di ore e giorni di lavoro, infatti, un lavoratore ha sempre diritto al compenso, alle ferie e anche ai permessi Legge 104.

Uso dei permessi 104 nel week end: cosa dice la legge

Se considerato giorno di lavoro, un soggetto ha diritto ad usufruire dei permessi Legge 104 anche di sabato o domenica. Se la richiesta viene avanzata dal lavoratore per se stesso, allora ha diritto a tre giorni di permesso al mese. Che possono essere frazionati anche a ore. Se, invece, a farne domanda è un caregiver, ovvero una persona con a carico un figlio con disabilità grave, allora il permesso viene adeguato a seconda dell’età del figlio a cui presta assistenza.

Entrando nei dettagli, se il bimbo ha meno di tre anni, il genitore può beneficiare di tre giorni di permesso, sempre frazionabile a ore. Se il figlio ha tra i tre e i 12 anni, è possibile richiedere il prolungamento del congedo parentale. In quest’ultimo caso si ha diritto al 30% del compenso in busta paga, per un periodo pari a massimo tre anni. Una volta che il figlio ha compiuto 12 anni, il genitore può richiedere solamente i permessi Legge 104.