Flat tax. Anche per il dipendente con partita Iva?

La flat tax è stata prevista con la Legge di bilancio 2023, è possibile applicare un'imposta del 15% ai redditi prodotti in più rispetto agli anni precedenti
2 anni fa
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flat tax incrementale
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La possibilità di optare per un’imposta sostitutiva dell’Irpef sui redditi prodotti nel 2023, ha trovato fondamento normativo con la Legge n°197/2022, Legge di bilancio 2023. Tale possibilità si identifica con la c.d. flat tax incrementale. O tassa piatta.

La flat tax incrementale che si sostanza in un’imposta del 15% che permette di non applicare le aliquote Irpef per scaglioni reddituali, è riservata a coloro i quali esercitano attività d’impresa o una professione in forma non associativa. Sono esclusi i contribuenti in regime forfetario nonché i lavoratori dipendenti.

Proprio sui lavoratori dipendenti, potrebbero esserci alcuni dubbi in merito all’applicazione della flat tax per coloro i quali al contempo sono titolari di partita iva. In questa situazione è possibile sfruttare la tassa piatta? In caso di riposta affermativa, si applica al reddito “complessivo” o solo a quello riconducibile alla partita iva?

La flat tax nella legge di bilancio 2023

La flat tax è stata introdotta con la Legge di bilancio 2023.

Questo quanto prevede il comma 55:

per il solo anno 2023, i contribuenti persone fisiche esercenti attività d’impresa, arti o professioni, diversi da quelli che applicano il regime forfetario di cui all’articolo 1, commi da 54 a 89, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, possono applicare, in luogo delle aliquote per scaglioni di reddito stabilite dall’articolo 11 del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, un’imposta sostitutiva dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e relative addizionali, calcolata con l’aliquota del 15 per cento su una base imponibile, comunque non superiore a 40.000 euro, pari alla differenza tra il reddito d’impresa e di lavoro autonomo determinato nel 2023 e il reddito d’impresa e di lavoro autonomo d’importo più elevato dichiarato negli anni dal 2020 al 2022, decurtata di un importo pari al 5 per cento di quest’ultimo ammontare».

Dunque, è possibile affermare che:

  • la base imponibile della tassa piatta (reddito 2023-reddito più alto di quello dell’anno precedente) non può superiore a 40.000 euro e  deve essere decurtata di un importo pari al 5 per cento del reddito più alto del triennio 2020-21-22;
  • la flat tax non è applicabile a chi è in regime forfettario, salvo alcuni casi specifici;
  • la tassa piatta si applica al reddito 2023 anche in assenza di un incremento rispetto ai redditi degli anni precedenti.

A ogni modo, la flat tax, si applica a coloro i quali esercitano attività d’impresa o una professione in forma non associativa.

Flat tax. Anche per il dipendente con partita Iva?

In base a quando detto finora, la flat tax è riservata a imprenditori e professionisti non in regine forfettario.

Dunque, i lavoratori dipendenti, in attesa delle novità che potrebbero arrivare nei prossimi mesi con la c.d. riforma fiscale, non possono applicare la tassa piatta.

Tale esclusione vale anche per i lavoratori dipendenti che sono titolari di partita Iva.

Ebbene, nella circolare pubblicata di recente dall’Agenzia delle entrate, è stato messo in evidenza che:

L’imposta sostitutiva, in particolare, deve essere calcolata su una base imponibile, comunque non superiore a 40.000 euro, pari alla differenza tra il reddito determinato nel 2023 e quello d’importo più elevato dichiarato negli anni dal 2020 al 2022, decurtata di un importo pari al 5 per cento di quest’ultimo ammontare. Si evidenzia che, a tal fine, il reddito da confrontare non è quello complessivo, ma quello relativo alle sole attività d’impresa e di lavoro autonomo.

Dunque, da qui, noi di Investire Oggi riteniamo che anche il lavoratore dipendente con partita iva potrà applicare la flat tax. Tuttavia, nel calcolo della base imponibile dovrà considerare solo i redditi relativi all’attività di impresa o di lavoratore autonomo svolta.

Il reddito prodotto in più rispetto alla base imponibile max di 40.000 (meno la franchigia del 5%), insieme a quello da lavoro dipendente, concorrerà ai fini dell’applicazione delle ordinarie aliquote Irpef per scaglioni reddituali.

Riassumendo…

  • La flat tax è riservata a coloro i quali esercitano un’attività d’impresa o una professione in forma non associativa.
  • sono esclusi i contribuenti in regime forfetario nonché i lavoratori dipendenti;
  • la base imponibile della tassa piatta non può essere superiore a 40.000 euro.
  • anche il lavoratore dipendente con partita iva può applicare la flat tax.

 

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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