Flat tax incrementale, perché i forfettari sono esclusi

Le partite IVA in regime forfettario nel 2023 non possono applicare la nuova flat tax incrementale. Molti si chiedono il perché
1 anno fa
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Flat tax incrementale, perché i forfettari sono esclusi

I contribuenti partita IVA che nel 2023 agiscono in regime forfettario non possono scegliere la flat tax incrementale tranne che in un solo caso. L’esclusione è prevista dalla stessa normativa che ha istituito la flat tax e confermata dall’Agenzia Entrate nella Circolare n. 18/E del 2023.

La flat tax incrementale è stata istituita dalla legge di bilancio 2023. La possono applicare solo le persone fisiche che volgono attività d’impresa, arte e professione. A loro, il legislatore concede la possibilità di scegliere l’applicazione di un’imposta sostitutiva di IRPEF e addizionali.

Un’imposta sostitutiva calcolata con aliquota del 15% su una parte di reddito dell’attività. In particolare si applica su una base imponibile data.
dalla differenza tra il reddito dell’attività determinato nel 2023 e il reddito dell’attività d’importo più elevato tra quelli dichiarati nel triennio 2020-2022. All’importo così determinato si decurta il 5% calcolato sul reddito più alto del triennio 2020-2022.

La quota di reddito 2023, non soggetta a flat tax incrementale, confluirà nel reddito complessivo del contribuente ai fini IRPEF e sarà, quindi, soggetta agli ordinari scaglioni.

Si tenga presente che questo regime è facoltativo e si applica, per adesso, solo per il periodo d’imposta 2023. Inoltre la base imponibile della flat tax incrementale non può essere superiore a 40.000 euro.

Chi sono i forfettari esclusi

Dalla flat tax incrementale sono esclusi i contribuenti che nel 2023 agiscono in regime forfettario. L’unico caso in cui anche questi soggetti potranno applicarla è quello dell’uscita dal forfettario nel corso dello stesso anno 2023.

A questo proposito, ricordiamo, che si esce dal forfettario in corso di anno 2023 quando nello stesso anno d’imposta 2023 i ricavi/compensi superano 100.000 euro. Laddove, invece, i ricavi/compensi del 2023, superano 85.000 euro ma non 100.000 euro, l’uscita dal forfettario avviene dall’anno d’imposta successivo (quindi, dal 2024). Infine, se i ricavi/compensi 2023 non superano 85.000 euro si potrà stare nel forfettario ancora nel 2024 (sempreché siano rispettati tutti gli altri requisiti di legge).

Nelle Circolare n. 18/E del 2023, l’Agenzia Entrate chiarisce che possono applicare la flat tax incrementale nel 2023, invece, coloro che sono stati forfettari negli anni d’imposta del triennio di osservazione (2020-2022).

Flat tax incrementale, forfettari esclusi: perché?

Se vogliamo dire il perché il regime forfettario è escluso dalla flat tax incrementale non facciamo fatica a trovare la risposta.

La partita IVA forfettaria già di per sé applica un regime fiscale di favore che prevede l’applicazione di un’imposta sostitutiva dell’IRPEF e addizionali. Un’imposta sostituiva che già è con aliquota del 15% (oppure 5% per i primi 5 anni di attività se rispettate determinate condizioni).

Un’imposta sostitutiva che si calcola su un reddito dell’attività determinato in maniera appunto “forfettaria”, applicando ai ricavi/compensi percepiti nel periodo d’imposta, un coefficiente di redditività che varia a seconda del codice ATECO dell’attività esercitata.

Trattandosi la flat tax incrementale anch’essa un’imposta sostitutiva dell’IRPEF e relative addizionali, ne consegue che non avrebbe senso farla applicare anche ai forfettari che già per legge godono di un regime d’imposizione quasi simile. E per di più su una base imponibile ben al di sopra di 40.000 euro.

Riassumendo…

  • la flat tax incrementale è un’imposta sostitutiva di IRPEF e relative addizionali, che si calcola solo su una parte del reddito dell’attività;
  • la base imponibile (che non può essere superiore a 40.000 euro) è data dalla differenza tra il reddito dell’attività determinato nel 2023 e il reddito dell’attività d’importo più elevato tra quelli dichiarati nel triennio 2020-2022. Da questo calcolo si applica poi una decurtazione pari al 5% calcolato sul reddito più alto del triennio 2020-2022;
  • l’aliquota da applicare è del 15%;
  • l’ulteriore quota di reddito non soggetta a flat tax incrementale, confluirà nel reddito complessivo del contribuente ai fini IRPEF;
  • si può applicare, per adesso, solo per il periodo d’imposta 2023 ed è riservata alle persone fisiche esercenti attività d’impresa, arte e professione;
  • sono esclusi dalla flat tax incrementale i contribuenti che nel 2023 agiscono in regime forfettario (salvo nel caso di uscita in corso di anno);
  • possono, invece, applicare la flat tax incrementale coloro che NON solo forfettari nel 2023 ma che lo erano nel triennio di osservazione (2020-2022);
  • i forfettari 2023 sono esclusi dalla flat tax incrementale in quanto già applicano un regime fiscale che prevede imposta sostitutiva del 15%.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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