Flat tax “paperoni” neoresidenti: conviene ancora dopo il decreto Omnibus?

La flat tax "paperoni" offre un'opportunità di tassazione agevolata per chi trasferisce la residenza in Italia. Novità dal decreto Omnibus
2 mesi fa
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flat tax paperoni
Foto © Pixabay

L’Italia da qualche anni ha introdotto un regime fiscale speciale, noto come “flat tax paperoni”, destinato ad attirare persone con grandi patrimoni dall’estero. Questo regime, previsto dall’articolo 24-bis del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR), rappresenta un’opportunità per chi decide di trasferire la propria residenza nel Bel Paese. Si tratta di un’imposta sostitutiva, che permette di semplificare il sistema di tassazione per la redditività dei prodotti all’estero, ma solo per chi soddisfa determinate condizioni.

Il recente decreto Omnibis è intervenuto con una misura ad hoc su detto regime, rendendo mento attrattivo il trasferimento in Italia.

Il funzionamento della flat tax paperoni per i nuovi residenti

Il regime della flat tax paperoni è rivolto a persone fisiche che trasferiscono la loro residenza in Italia e che non sono state fiscalmente residenti nel Paese per almeno 9 degli ultimi 10 anni. In altre parole, il legislatore intende attrarre nuovi residenti con la possibilità di beneficiare di una tassazione forfettaria sui redditi che questi soggetti percepiscono al di fuori del territorio italiano.

La flat tax viene fissata in un importo annuale di 100.000 euro, una somma che va a coprire tutti i redditi prodotti all’estero, indipendentemente dall’ammontare effettivo di tali redditi. Questa impostazione può anche essere estesa ai familiari del contribuente, a cui viene applicata una versione ridotta della tassa, pari a 25.000 euro all’anno per ciascun familiare.

Va tuttavia sottolineato che esistono alcune eccezioni rilevanti: ad esempio, le plusvalenze da cessione di partecipazioni qualificate, indicate nell’articolo 67 del TUIR, non rientrano nel regime agevolato durante i primi cinque anni di validità dell’opzione.

La tassazione sostitutiva deve essere versata in un’unica soluzione entro la scadenza prevista per il saldo delle imposte sui redditi, e coloro che aderiscono a questo regime sono esonerati dall’obbligo di compilazione del quadro RW, che serve per il monitoraggio fiscale dei capitali detenuti all’estero.

Inoltre, non sono tenuti al pagamento dell‘IVIE (Imposta sul Valore degli Immobili situati all’Estero) e dell’IVAFE (Imposta sul Valore delle Attività Finanziarie detenute all’Estero), semplificando ulteriormente gli adempimenti fiscali per questi soggetti.

Un incentivo alle grandi ricchezze per trasferirsi in Italia

L’introduzione della flat tax per i paperoni è come scopo principale quello di rendere l’Italia una destinazione più attraente. In particolare per le persone con grande disponibilità finanziaria, incentivandole a trasferirsi nel Paese e portando con sé i loro capitali. Questo tipo di approccio non è nuovo nel panorama internazionale. Infatti, anche altri Paesi europei, come la Spagna, il Portogallo e il Regno Unito, hanno adottato strategie simili per attirare investitori e residenti facoltosi. Tuttavia, la peculiarità della versione italiana risiede nella semplificazione degli oneri fiscali relativi ai redditi prodotti all’estero. Abbinata a un’imposta fissa, rende questo regime particolarmente vantaggioso per coloro che percepiscono redditi elevati al di fuori dei confini nazionali.

Oltre a rappresentare una leva per attrarre capitali, questa misura risponde anche alla volontà di portare nuovi flussi di investimento in Italia. Le persone che scelgono di trasferirsi nel Paese, infatti, non solo portano con sé ricchezze personali, ma spesso sono anche imprenditori. O investitori che possono contribuire allo sviluppo economico del territorio.

Le recenti modifiche introdotte dal decreto Omnibus

Con l’entrata in vigore del decreto Omnibus (DL n. 113/2024), vi sono state delle modifiche al regime della flat tax paperoni. La novità riguarda l’aumento dell’imposta sostitutiva per coloro che trasferiscono la loro residenza nel Paese dopo il 10 agosto 2024. In questo caso, l’importo della flat tax è raddoppiato, passando da 100.000 a 200.000 euro all’anno. Questa modifica è stata introdotta con l’obiettivo di riequilibrare il vantaggio fiscale offerto a coloro che godono di redditi elevati dall’estero.

Senza tuttavia eliminare l’attrattività complessiva della misura.

Nonostante l’aumento della tassa, la flat tax resta comunque una delle opzioni fiscali più vantaggiose per chi dispone di ingenti patrimoni. E per chi desidera gestire in modo più efficiente la tassazione dei propri redditi esteri. Anche con il nuovo importo, infatti, la flat tax offre un notevole risparmio rispetto ai sistemi fiscali ordinari, che potrebbero prevedere aliquote ben più elevate.

Flat tax paperoni: esclusione di redditi specifici

Un aspetto che merita particolare attenzione riguarda l’esclusione dal regime di flat tax delle plusvalenze. In particolare, sono escluse da cessione di partecipazioni qualificate, generate nei primi cinque anni dall’adesione all’opzione. Questo implica che coloro che detengono partecipazioni rilevanti in società estere e beneficiari del regime agevolato devono partecipare con cura le tempistiche delle proprie operazioni finanziarie. La pianificazione fiscale diventa quindi un elemento chiave per massimizzare i vantaggi offerti da questo regime e minimizzare eventuali oneri.

Oltre a ciò, la scelta di aderire alla flat tax per i paperoni implica una riflessione sulla residenza fiscale e sugli obiettivi a lungo termine. Sebbene il regime possa rappresentare una notevole opportunità per coloro che dispongono di grandi capitali, è essenziale che chiunque decida di trasferirsi in Italia comprenda appieno le implicazioni fiscali e legali di questa scelta. Rivolgersi a consulenti fiscali esperti può essere fondamentale per prendere decisioni informate e ottimizzare il proprio carico fiscale complessivo.

Riassumendo…

  • La flat tax “paperoni” offre una tassazione fissa per chi trasferisce la residenza in Italia.
  • L’imposta è di 100.000 euro annui sui redditi esteri, ridotta a 25.000 per familiari.
  • Esclusi dal regime le plusvalenze su partecipazioni qualificate nei primi cinque anni.
  • Esonero dal monitoraggio fiscale (quadro RW) e dal pagamento di IVIE e IVAFE.
  • Il decreto Omnibus aumenta l’imposta sostitutiva a 200.000 euro per residenze trasferite dopo il 10 agosto 2024.
  • La misura attira capitali esteri e offre vantaggi fiscali, con necessaria pianificazione fiscale.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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