I tipi di fondi esistenti
I fondi obbligazionari, invece, puntano sull’acquisto di bond (pubblici e privati), presuppongono un grado di rischio medio-basso, ma il rendimento potrebbe risultare inferiore a quello esitato da un fondo azionario. Per questo, esistono fondi, che puntano sia sulle azioni che sulle obbligazioni, definiti “bilanciati”. Il rischio è intermedio, così come il rendimento mediamente offerto. I fondi liquidità sono, invece, del tipo obbligazionario, ma che investono essenzialmente in titoli a breve scadenza, per cui risultano abbastanza liquidi.
Da qui, il nome. Infine, quelli flessibili sono caratterizzati dal passaggio da una forma d’investimento all’altra da parte dei gestori, a loro discrezione. Seguire l’andamento di un fondo d’investimento è semplice: basta leggere ogni giorno il valore della singola quota per verificare se siamo al di sopra o al di sotto del prezzo di acquisto. Esempio: ho comprato 1.000 quote di un fondo obbligazionario a 1,50 euro ciascuna e dopo un certo periodo leggo che il prezzo risulta salito a 2,10 euro. In pratica, sto guadagnando 60 centesimi per ciascuna quota acquistata. Tanto altro deve essere ancora detto sulla natura di un investimento nei fondi, per cui approfondiremo con successivi articoli.