Il decreto di agosto prevede un “fondo formazione casalinghe” da 3 milioni l’anno a partire dal 2020.
Il fondo verrà istituito presso il ministero dell’Economia e sarà “finalizzato alla formazione e ad incrementare le opportunità culturali e l’inclusione sociale, anche in collaborazione con enti pubblici e privati, delle donne che svolgono attività prestate nell’ambito domestico, senza vincolo di subordinazione e a titolo gratuito, finalizzate alla cura delle persone e dell’ambiente domestico, iscritte all’Assicurazione obbligatoria per il lavoro svolto in ambito domestico”.
Il fondo, a dirla tutta, non è dei più consistenti, sono stati stanziati soltanto 3 milioni di euro, ma la ministra per le pari opportunità e la famiglia, Elena bonetti, dichiara: “Questo è un piccolo embrione di un progetto più ampio che noi abbiamo sulla formazione delle donne”. Ma in cosa consiste il fondo formazione casalinghe?
Fondo formazione casalinghe
L’obiettivo del fondo, spiega la ministra Bonetti, è quello di favorire l’acquisizione di nuove competenze e l’accesso a opportunità culturali e lavorative. “Nel nostro Paese le donne spesso sono meno formate degli uomini nell’ambito finanziario e spesso non hanno gestione delle proprie finanze e questo va ad alimentare non solo una esclusione dal mondo del lavoro, c’è anche il tema del non riuscire ad avere autonomia che in alcuni casi è legato anche alla violenza in ambito domestico. Anche questo è un modo per contrastarla”.
I corsi formativi
Secondo quanto spiegato dal dipartimento, verranno fatti dei bandi per finanziare percorsi di formazione. Gli stessi non vanno confusi con quelli professionali in capo alle Regioni.
Ad ogni modo, gli ambiti di formazione sarebbero principalmente 2: quello finanziario e quello digitale, come ad esempio quelli utili a imparare a gestire una piccola impresa online.
Non sono comunque esclusi corsi per sviluppare competenze tecniche manuali.
Per conoscere i criteri e le modalità di fruizione dei corsi bisognerà attendere un decreto della ministra per le Pari opportunità che dovrà essere emanato entro la fine dell’anno.
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