A chiarire se una fotocopia ha un valore legale oppure no ci ha pensato una recente sentenza della Corte d Cassazione, la numero 27233 del 16 novembre 2017 con la quale afferma che la fotocopia ha valore di prova documentale solo se non viene contestata dall’avversario in giudizio. Anche il semplice silenzio dell’avversario può essere considerato come ammissione del valore della fotocopia come prova documentale poiché in assenza di contestazioni non c’è alcuna ragione di non riconoscerla come prova.
Contestazione della fotocopia come prova
La contestazione della fotocopia come prova, però, non può essere generica ma deve essere motivata: la contestazione deve basarsi sulla corrispondenza della fotocopia con l’originale e deve anche chiarire su quali sospetti si basano le insinuazioni prodotte che gettano un’ombra sulla validità del documento.
Tale contestazione non deve essere fatta necessariamente prima del processo ma anche durante la causa: la contestazione della fotocopia va fatta immediatamente, però, ovvero nella stessa udienza, o se depositata in cancelleria, in quella successiva.
Il disconoscimento dei documenti prodotti in fotocopia, quindi, deve essere specifico. Un’altra via per fare in modo che la fotocopia abbia un valore legale è quella dell’autentica: se la fotocopia è autenticata da un notaio o da un altro pubblico ufficiale essa ha valore legale.