I francobolli rari costituiscono un universo affascinante per i collezionisti e gli appassionati di filatelia. Offrono, infatti, la possibilità di scoprire autentici tesori postali. Vi siete mai chiesti il perché da sempre risultano oggetto di fascino per molti? Ebbene, la risposta è semplice: offrono l’opportunità di unire la passione per la storia postale alla prospettiva di guadagno significativo. Ecco, dunque, una breve guida su quelli pregiati della Sicilia che sono considerati anche tra i più belli ed eleganti della filatelia classica.
Merito di La Barbera?
Arrivati per ultimi nell’Italia preunitaria, i francobolli di Sicilia sono gioielli rari e ciò è dovuto anche al talento del pittore Carlo La Barbera (autore del ritratto di Ferdinando II) e all’abile incisione di Aloysio Juvara.
Il sovrano diede il proprio benestare ad essi e si preoccupò che la sua “sacra effigie” non venisse rovinata dall’annullo dopo l’applicazione del francobollo. Per chi non sapesse cos’è l’annullo, ricordiamo che si tratta del procedimento mediante il quale si imprime un timbro, un segno indelebile o un’impronta con lo scopo che i francobolli non si riutilizzassero dopo la prima spedizione. E così fu prodotto un particolare annullo con la forma simile al morso del cavallo. Capitò poi che tale annullo fosse stampigliato al rovescio per cui sembrò trasformarsi in corna. Un esemplare del ½ grano con annullo rovesciato è attualmente all’asta a 1.500 euro presso Ferrario.
Francobolli rari che potrebbero valere una fortuna: ecco quali sono
Tra i francobolli rari italiani ce n’è uno che vale circa 20 mila euro ed è l‘Error of colour. Allo stesso ammontare, poi, è stimata anche la lettera spedita dalla città di Palermo a Firenze datata febbraio 1860. Essa contiene due esemplari del 5 grana con l’annullo rovesciato ovvero con le corna. L’intera serie di francobolli siciliani, invece, viene anche valutata 1000 euro.
Ci sono poi altri valori postali come quello di 40 centesimi anno 1851 (regno di Sardegna) la cui stima parte da 3500 euro o l’Omnibus tornese della Luogotenenza Napoletana con la Croce di Savoia la cui stima è di 3 mila euro. Un 5 centesimi anno 1853, invece, è valutato 4 mila euro mentre quello da 20 cent 5 mila euro. La serie “Opere Nazionali protezione invalidi” anno 1924, è valutata invece circa 8 mila euro mentre il 2 dollari sulla lira dei Savoia circa 25 mila euro. Infine il 40 cent di Pechino è valutato circa 12 mila euro.
Insomma, chi è alla ricerca di francobolli da collezione potrà valutare quelli siciliani in quanto rappresentano un capolavoro artistico e testimoniano l’eleganza della storia postale italiana.
Riassumendo…
1. Alcuni francobolli rari siciliani potrebbero valere una piccola fortuna
2. Le aste, come quella di Ferrario, offriranno un’opportunità unica di acquisire pezzi rari, come l’esemplare con annullo rovesciato
3. Le valutazioni in asta indicano una crescita continua dei valori, rendendo i francobolli rari non solo oggetti di bellezza, ma anche investimenti potenzialmente redditizi.