Torniamo a parlare di regole visite fiscali per infortunio sul lavoro (tra cui rientra anche l’infortunio in itinere, ovvero accorso nel tragitto casa lavoro). In estate infatti stare dentro casa in malattia mentre fuori splende il sole può essere snervante. Ci scrive ad esempio una lettrice che, nel tragitto casa-lavoro, è caduta riportando una frattura al gomito, con ingessatura e prognosi di trenta giorni. In questi casi è vero che non si rischia la visita fiscale?
In seguito all’introduzione delle nuove regole per le visite fiscali, volte a ridurre i casi di assenteismo, è stato messo in discussione l’esonero visita fiscale in caso di infortunio.
Infortunio lavoro: esenzione visita fiscale
Il dubbio era sorto perché il caso di infortunio non risultava tra quelli espressamente previsti dalla nuova normativa. Il silenzio di legge però non cambia il fatto che gli infortuni sono competenza Inail e quindi esonero dalla visita fiscale Inps.
Frattura gomito: cosa succede a chi non è reperibile alla visita fiscale?
Ma c’è un’altra cosa che abbiamo già avuto modo di chiarire e che torna utile anche in questa circostanza. Aldilà del fatto che la frattura in questo caso sia considerata infortunio sul lavoro, la regola generale è che il lavoratore a casa in malattia non può uscire se questo rischia di compromettere il suo stato di salute e i tempi di guarigione. Nel caso della frattura al gomito però non si vede come, sebbene impossibilitato a lavorare, il lavoratore in malattia possa compromettere la guarigione semplicemente facendo una passeggiata all’aria aperta. Se anche quindi non si trattasse di frattura classificabile come infortunio sul lavoro o in itinere quindi, nel caso ipotizzato, il dipendente sarebbe soggetto a visita fiscale ma, comunque, non subirebbe conseguenze in caso di irreperibilità potendo contestare eventuali sanzioni. Così si sono ad esempio espressi i giudici nel caso del lavoratore a casa per depressione.