I limiti di esenzione fiscale e contributiva previsti per i fringe benefit nel 2024 sono stati confermati anche per l’anno successivo, il 2025.
Questa continuità normativa offre ai lavoratori dipendenti la possibilità di beneficiare delle stesse agevolazioni fiscali, garantendo una certa stabilità nella pianificazione dei compensi accessori.
Tuttavia, per poter usufruire dei limiti più elevati di esenzione introdotti dalla Legge di bilancio 2024, è necessario che i dipendenti presentino un’apposita dichiarazione al proprio datore di lavoro.
Tale adempimento è fondamentale per attestare l’intenzione di accedere alle soglie maggiorate, permettendo così di ottimizzare i vantaggi fiscali e contributivi derivanti dai fringe benefit.
Senza la presentazione di questa dichiarazione, i dipendenti non potranno beneficiare dei limiti di esenzione ampliati, limitando di fatto le potenzialità di risparmio fiscale offerte dalle normative vigenti.
Fringe benefit in busta paga. I limiti per il 2025
L’articolo 51, comma 3 del DPR 917/86 (TUIR) stabilisce che i fringe benefit erogati ai lavoratori dipendenti (o a soggetti assimilati) sono esenti da imposizione fiscale fino a un importo di 258,23 euro.
Tale esenzione si applica anche ai fini dei contributi previdenziali.
Superata questa soglia, si applica la tassazione su tutti i benefit ricevuti nell’anno, secondo il principio di cassa allargato.
È importante ricordare che i fringe benefit possono essere riconosciuti anche ad personam, ossia a favore di un singolo dipendente. Questo si differenzia dal cosiddetto welfare aziendale, che prevede il riconoscimento di specifici beni e servizi alla totalità dei lavoratori o a una categoria omogenea di essi.
La Legge di bilancio 2024 (L. n°213/2023) ha innalzato le soglie di esenzione fiscale sui benefit:
- da 258,23 euro a 1.000 euro per tutti i dipendenti;
- da 258,23 euro a 2.000 euro per i dipendenti con figli a carico.
Inoltre, rientrano tra i benefit anche l’erogazione diretta o il rimborso delle somme pagate per l’affitto o per gli interessi sul mutuo dell’abitazione principale.
Analogamente, sono inclusi i rimborsi forniti dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche, come il servizio idrico integrato, l’energia elettrica e il gas.
Non bisogna commettere errori nella verifica della condizione di figlio a carico.
I limiti più alti di esenzione fiscale e contributiva sono stati confermati anche per il 2025 dalla Legge n°207/2024, Legge di bilancio 2025.
La condizione di figlio a carico dovrà essere verificata alla data del 31 dicembre 2025: deve sussistere per tutto l’anno.
I datori di lavoro provvedono all’attuazione delle suddette deroghe previa informativa alle rappresentanze sindacali unitarie laddove presenti.
Fringe benefit in busta paga. Serve questo documento per aumentare il netto
Il c.391 della Legge di bilancio 2025, prevede espressamente che:
Il limite di cui al comma 390, secondo periodo, si applica se il lavoratore dipendente dichiara al datore di lavoro di avervi diritto, indicando il codice fiscale dei figli.
Da qui, entrano in gioco le informazioni fornite dall’Agenzia delle entrate con la circolare n° 23/2023 sui fringe benefit.
In tale documento di prassi è stato evidenziato che:
- per usufruire delle soglie più alte di esenzione fiscale e contributiva sui fringe benefit, è essenziale che il lavoratore effettui un’autodichiarazione al proprio datore di lavoro;
- in assenza di tale dichiarazione, infatti, si applicano i limiti ordinari di esenzione fiscale e contributiva dei fringe benefit.
Non essendo stabilita una forma specifica per questa dichiarazione, si può procedere in modo concordato tra datore di lavoro e dipendente: includendo l’indicazione dei figli fiscalmente a carico.
È fondamentale conservare la documentazione che attesti l’avvenuta dichiarazione. Anche in formato digitale e firmato, per eventuali controlli da parte degli organi competenti.
Inoltre, la condizione di avere figli a carico deve essere verificata per l’anno d’imposta 2025, assicurandosi che i redditi dei figli non superino i limiti previsti entro il 31 dicembre 2025.
Se nel corso dell’anno cade il possesso dei requisiti
Qualora le circostanze cambino, ad esempio se i figli superano i limiti di reddito stabiliti, il lavoratore è tenuto a informare prontamente il datore di lavoro.
In tal caso, quest’ultimo dovrà recuperare i benefici non spettanti dalle future retribuzioni. Entro i termini per i conguagli fiscali. O entro i termini per i conguagli di fine rapporto in caso di cessazione del rapporto di lavoro durante il 2025.
Il datore di lavoro ha tempo fino al 28 febbraio 2026 per effettuare i conguagli relativi al periodo d’imposta 2025, come previsto dall’articolo 23, comma 3, del DPR 600/1973. Salvo quanto detto sull’eventuale cessazione del rapporto di lavoro.
Questi passaggi garantiscono che i lavoratori possano beneficiare delle agevolazioni fiscali e contributive previste, mantenendo al contempo la conformità alle normative vigenti.
È quindi indispensabile che i dipendenti prestino attenzione alla presentazione dell’autodichiarazione e alla comunicazione tempestiva di eventuali variazioni delle loro condizioni, al fine di ottimizzare i vantaggi offerti dai fringe benefit e evitare complicazioni future.
Riassumendo
- Soglie di Esenzione Aumentate: 2024 & 2025, esenzione fino a €1.000 per tutti i dipendenti. E €2.000 per quelli con figli a carico, confermata dalla Legge di bilancio 2025.
- Obbligo di Dichiarazione: i dipendenti devono presentare un’autodichiarazione al datore di lavoro per usufruire delle soglie maggiorate.
- Verifica dei Figli a Carico: la condizione deve essere valida al 31 dicembre 2025 e i redditi dei figli devono rientrare nei limiti previsti.
- Inclusione di Altri Benefit: comprendono rimborsi per affitto, mutuo e utenze domestiche (acqua, elettricità, gas).
- Conservazione e Conguagli: è necessario conservare la dichiarazione e aggiornare il datore di lavoro in caso di variazioni, con conguagli entro il 28 febbraio 2026.