Fringe benefit 2025. Le novità della Legge di bilancio

Nella bozza della Legge di bilancio 2025 ci sono conferme e novità rispetto ai fringe benefit 2025
4 settimane fa
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fringe benefit mutuo e affitti
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Nella bozza della Legge di bilancio 2025 ci sono conferme e novità rispetto ai fringe benefit 2025, strumenti utilizzati per offrire vantaggi fiscali ai lavoratori dipendenti.

La Manovra mantiene la differenziazione tra dipendenti con e senza figli a carico, estendendo le soglie di esenzione fiscale e contributiva fino al 2027. Tra le novità principali, vengono introdotte nuove agevolazioni per i lavoratori che trasferiscono la residenza per motivi lavorativi. Nonché modifiche ai fringe benefit legati all’uso promiscuo di auto aziendali, con vantaggi più significativi per veicoli elettrici e ibridi.

Questi cambiamenti rappresentano un passo avanti verso l’ottimizzazione dei benefit. Con un occhio di riguardo alla sostenibilità ambientale e al supporto dei lavoratori.

Vediamo nello specifico cosa cambia con la Legge di bilancio per i fringe benefit 2025

Fringe benefit: le regole ordinarie

Per meglio comprendere le attuali deroghe in essere sui fringe benefit è necessario partire dalle regole di tassazione ordinaria dei fringe benefit.

Quanto incidono i fringe benefit in busta paga?

Ebbene, l’ ’art.51, comma 3 del DPR 917/86, TUIR, prevede che i fringe benefit erogati in favore del lavoratore dipendente (o soggetti ad essi assimilato) sono esenti da imposizione fiscale fino all’importo di 258,23 euro. L’esenzione vale anche sui contributi previdenziali.

Se si supera questo importo la tassazione scatta su tutti i fringe benefit ricevuti in corso d’anno.

Nel corso della pandemia si sono susseguiti diversi interventi con i quali il Governo ha rivisto al rialzo la soglia entro la quale i benefit non sono soggetti nè a prelievo fiscale nè a prelievo contributivo.

Da ultimo, la Legge di bilancio 2024 (L. n°213/2023) ha innalzato la soglia entro la quale non si pagano imposte sui benefit:

  • da 258,23 euro a 1.000 euro per la generalità dei dipendenti;
  • da 258,23 euro a 2.000 euro per i dipendenti con figli a carico.

In deroga rispetto alle regole ordinarie, anche l’erogazione diretta o il rimborso delle somme pagate per l’affitto o per gli interessi sul mutuo abitazione principale rientra tra i benefit.

Stessa cosa vale per le somme erogate o rimborsate ai medesimi lavoratori dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche: del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas.

Fringe benefit: soglie di esenzione fiscale e contributiva più alte fino al 2027

Nella nuova Legge di bilancio, le regole introdotte dalla precedente Manovra vengono confermate.

I limiti di 1.000 euro (senza figli a carico) e 2.000 euro (con figli a carico) varranno anche per i periodi d’imposta 2025, 2026, 2027. Il riferimento ai figli a carico deve essere inteso ai figli adottivi, affiliati o affidati, che si trovano nelle condizioni previste dall’articolo 12, comma 2 del TUIR (figli fiscalmente a carico). Qui trovi 4 domande e 4 risposte su fringe benefit e figli a carico

Case locate dai dipendenti trasferiti

La Manovra contiene un’ulteriore novità per quanto riguarda le somme erogate o rimborsate dai datori di lavoro per il pagamento dei canoni di locazione e delle spese di manutenzione dei fabbricati locati dai dipendenti:

  • assunti a tempo indeterminato dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2025, per i primi due anni dalla data di assunzione;
  • titolari di reddito da lavoro dipendente non superiore nell’anno precedente l’assunzione a 35.000 euro;
  • che abbiano trasferito la residenza oltre un raggio di 100 chilometri

Le suddette somme non saranno tassate fino a  5.000 euro annui. Rileveranno però ai fini contributivi.

I 100 chilometri devono essere calcolati tra il precedente luogo di residenza e la nuova sede di lavoro contrattuale.

A ogni modo, il lavoratore rilascia al datore di lavoro apposita dichiarazione, nella quale attesta il luogo di residenza nei sei mesi precedenti la data di assunzione.

Le somme erogate o rimborsate rilevano ai fini ISEE e si computano, altresì, ai fini dell’accesso alle prestazioni previdenziali e assistenziali.

Fringe benefit auto. Le regole attuali

La Manovra contiene delle novità anche per quanto riguarda la determinazione del fringe benefit tassato in busta paga in ipotesi di auto assegnate al dipendente per un uso promiscuo. Dunque l’auto è utilizzata non solo per il lavoro ma anche per le proprie esigenze personali o familiari.

A oggi, per le auto immatricolate dal 1° luglio 2020, con assegnazione al dipendente a partire dalla stessa data, in avanti, si considera la seguente la percentuale:

  • 25 per cento dell’importo rilevato dalle Tabelle ACI per i mezzi con valori di emissione di anidride carbonica non superiori a grammi 60 per chilometro (g/km di CO2);
  • il 30 per cento per i veicoli con valori di emissione di anidride carbonica superiori a 60 g/km ma non a 160 g/km;
  • il 40 per cento (50% dal 2021) qualora i valori di emissione dei suindicati veicoli siano superiori a 160 g/km ma non a 190 g/km.

La tassazione sale al 50 per cento per l’anno 2020. E al 60 per cento a decorrere dall’anno 2021, per i veicoli con valori di emissione di anidride carbonica superiori a 190 g/km.

Fringe benefit auto. Come cambiano dal 2025?

La Legge di bilancio prevede quanto segue:

per gli autoveicoli indicati nell’articolo 54, comma 1, lettere a), c) e m) del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, i motocicli e i ciclomotori di nuova immatricolazione, concessi in uso promiscuo con contratti stipulati a decorrere dal 1° gennaio 2025, si assume il 50 per cento dell’importo corrispondente ad una percorrenza convenzionale di 15.000 chilometri calcolato sulla base del costo chilometrico di esercizio desumibile dalle tabelle nazionali che l’Automobile club d’Italia deve elaborare entro il 30 novembre di ciascun anno e comunicare al Ministero dell’economia e delle finanze, che provvede alla pubblicazione entro il 31 dicembre, con effetto dal periodo d’imposta successivo, al netto degli ammontare eventualmente trattenuti al dipendente. La predetta percentuale è ridotta al 10 per cento per i veicoli a batteria a trazione esclusivamente elettrica ovvero al 20 per cento per i veicoli elettrici ibridi plug-in.

Dunque i maggiori vantaggi ci saranno solo per le auto completamente elettriche o per le ibride plug-in. In tutte le altre ipotesi la tassazione in busta paga aumenterà.

Spese di vitto e alloggio. Le novità

Sempre in merito alla tassazione dei fringe benefit è previsto che i rimborsi delle spese per vitto, alloggio, viaggio e trasporto, effettuati mediante autoservizi pubblici non di linea non concorrono a formare il reddito se le predette spese sono effettuate con versamento bancario o postale. Ovvero mediante altri sistemi di pagamento tracciabili.

Riassumendo…

  • Soglie di esenzione confermate: esenzione fiscale e contributiva dei fringe benefit confermata fino al 2027. 1.000 euro per dipendenti senza figli a carico e 2.000 euro per chi ha figli a carico.
  • Agevolazioni per lavoratori trasferiti: somme fino a 5.000 euro per canoni di locazione e manutenzione non saranno tassate per lavoratori trasferiti oltre 100 km dalla residenza, assunti nel 2025.
  • Fringe benefit auto: cambiano le regole per la tassazione delle auto aziendali ad uso promiscuo, con vantaggi maggiori per auto elettriche (tassazione ridotta al 10%) e ibride plug-in (ridotta al 20%).
  • Integrazione di benefit specifici: rimborso o pagamento diretto di affitti, mutui e utenze domestiche continua a rientrare nei fringe benefit esenti fino ai limiti previsti.
  • Impatto sul reddito: le somme erogate rilevano ai fini ISEE e influenzano l’accesso a prestazioni previdenziali e assistenziali.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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