Tra le varie novità introdotte dal DL 48/2023, DL Lavoro, in favore dei lavoratori dipendenti, c’è anche un intervento sulla soglia di esenzione fiscale e previdenziale dei fringe benefit. In applicazione di tale soglia il contribuente dunque può ricevere una serie di beni e servizi dall’azienda. Senza dover pagare sul valore degli stessi né imposte né contributi in busta paga.
Il decreto Lavoro ha previsto un innalzamento del limiti di esenzione che però non vale per la generalità dei lavoratori dipendenti.
Da qui entra in gioco la verifica delle condizioni per poter considerare il figlio a carico. Dunque sorgono spontanee alcune domande: se il figlio è a carico solo per parte del periodo d’imposta, il lavoratore dipendente avrà diritto alla nuova soglia di esenzione dei fringe benefit? Ancora, posto che il limite reddituale per considerare il figlio a carico è diverso a seconda che questo abbia più o meno di 24 anni, quale soglia reddituale bisognerà considerare in caso di compimento di 24 anni nel corso del periodo d’imposta? Infine, se il figlio è a carico di entrambi i genitori, tutti e due hanno diritto alla nuova soglia di esenzione?
Vediamo di dare una risposta a queste domande.
Cosa prevede il decreto Lavoro
L’art.40 del DL Lavoro, prevede quanto segue:
Limitatamente al periodo d’imposta 2023, in deroga a quanto previsto dall’articolo 51, comma 3, prima parte del terzo periodo, del Testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, non concorrono a formare il reddito, entro il limite complessivo di euro 3.000, il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti con figli, compresi i figli nati fuori del matrimonio riconosciuti, i figli adottivi o affidati, che si trovano nelle condizioni previste dall’articolo 12, comma 2, del citato testo unico delle imposte sui redditi, nonche’ le somme erogate o rimborsate ai medesimi lavoratori dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale.
I datori di lavoro provvedono all’attuazione del presente comma previa informativa alle rappresentanze sindacali unitarie laddove presenti.
Dunque, in riferimento ai lavoratori dipendenti che hanno figli a carico, il Governo ha portato da 258,23 euro a 3.000 euro l’importo dei Fringe benefit. Entro questa soglia il dipendente non paga né Irpef né contributi INPS in busta paga.
Per attestare il rispetto della suddetta condizione (avere figli a carico) il dipendente deve presentare un’attestazione al datore di lavoro.
Fringe benefit senza imposte e contributi fino a 3.000 euro. La verifica sui figli a carico
In premessa ci siamo posti tre domande:
- se il figlio è a carico solo per parte del periodo d’imposta, il lavoratore dipendente avrà diritto alla nuova soglia di esenzione dei fringe benefit?
- Posto che il limite reddituale per considerare il figlio a carico è diverso a seconda che questo abbia più o meno di 24 anni, quale soglia reddituale bisognerà considerare in caso di compimento di 24 anni nel corso del periodo d’imposta?
- Se il figlio è a carico di entrambi i genitori, tutti e due hanno diritto alla nuova soglia di esenzione?
Ebbene, in merito alla prima domanda, il requisito di figlio a carico deve sussistere per l’intero periodo d’imposta. A tal proposito si ricorda che sono considerati a carico: i membri della famiglia. Compresi i figli con un un reddito complessivo uguale o inferiore a 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili. Sono considerati fiscalmente a carico anche i figli di età non superiore a 24 anni. Ma solo se questi hanno un reddito complessivo uguale o inferiore a 4.000 euro, al lordo degli oneri deducibili.
Sulla seconda domanda, nel corso di Telefisco 2018, l’Agenzia delle entrate ha chiarito che se il figlio compie 24 anni in corso d’anno, la soglia reddituale da considerare per verificare la condizione di figlio a carico è sempre quella più alta di 4.000 euro.
Infine, sull’ultima domanda, in attesa di chiarimenti ufficiali da parte dell’Agenzia delle entrate, chi scrive ritiene che entrambi avranno diritto alla nuova soglia di esenzione fiscale e contributiva dei fringe benefit.