Fringe benefit in busta paga. Il Caffè ai dipendenti fa reddito (risposta Agenzia delle entrate n° 89)

Sono fringe benefit da tassare in busta paga i beni che comportano un arricchimento per il lavoratore, così aumentano Irpef e contributi
8 mesi fa
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fringe benefit mutuo e affitti
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Deve essere considerato quale fringe benefit tassato in busta paga il caffè offerto quotidianamente ai dipendenti nonché la confezione di miscela agli stessi regalata mensilmente. La stessa cosa dicasi per i prodotti di merchandising, come tazze, o spillette con il logo aziendale.

Nei fatti, tali beni rappresentano un arricchimento del lavoratore pertanto non possono considerarsi erogati nell’esclusivo interesse del datore di lavoro.

Cosicché i suddetti beni devono essere tassati in busta paga. Concorrendo al reddito soggetto a imposizione fiscale e previdenziale.

Sono queste le indicazioni fornite dall’Agenzia delle entrate con la risposta n° 89/2024.

Caffè e omaggi ai dipendenti. Sono fringe benefit da tassare in busta paga?

La risposta in esame ha preso spunto da apposita istanza di interpello.

Nello specifico una società che gestisce una caffetteria eroga alcuni benefit ai propri dipendenti. In particolare, sono riservati loro: una bevanda gratis al giorno e un sacchetto di caffè selezionato mensilmente, ma è in previsione anche la dotazione occasionale di prodotti di merchandising, come tazze, o spillette con il logo aziendale.

Secondo l’istante questi benefici non concorrono alla formazione del reddito imponibile dei propri dipendenti, in quanto le somme non costituiscono un arricchimento per il lavoratore, ma sono effettuati per un esclusivo interesse aziendale. L’istante si rifà in particolare alla n. 178/E del 2003, in cui è stato precisato che non concorrono alla formazione della base imponibile del dipendente, tra l’altro, le “erogazioni effettuate per un esclusivo interesse del datore di lavoro”.

Nello specifico, la bevanda gratuita al giorno e il sacchetto in regalo sono costituiti dalle tipologie di caffè che i dipendenti hanno il compito di vendere o promuovere all’interno della caffetteria. Dunque, si tratta di prodotti la cui conoscenza approfondita e capacità di promozione nei confronti dei clienti fanno parte integrante della strategia di marketing dell’azienda.

La risposta dell’Agenzia delle entrate

Si parte dal presupposto in base al quale tutte le somme e i valori corrisposti al lavoratore fanno reddito in busta paga.

Ciò in applicazione del c.d. principio di  onnicomprensività del reddito da lavoro dipendente (art.51c.1 DPR 917/86, TUIR). Tuttavia, al rispetto di precise condizione, sono previste delle deroghe che consentono di disapplicare la tassazione generalizzata.

Inoltre, è prevista la non imponibilità dei fringe benefit in busta paga ossia dei beni ceduti e dei servizi prestati gratuitamente nei confronti dei dipendenti fino a un importo non superiore a 258,23 euro. Per il 2024 il limite è fissato a 2.000 euro per i dipendenti con figli a carico. 1.000 euro per chi non ha figli a carico.

Le conclusioni dell’Agenzia delle Entrate

Detto ciò, nel caso in esame, anche se l’azienda evidenzia che scopo dell’offerta di un sacchetto di caffè selezionato e di una bevanda gratuita al giorno è diffondere una conoscenza approfondita dei prodotti e sviluppare la capacità dei dipendenti di trasmettere l’eccellenza degli stessi alla clientela, quindi farebbe parte della strategia aziendale, l’Agenzia ritiene che i beni sono offerti a tutti i dipendenti in organico:

  • a prescindere dalle vendite effettuate e dalla prestazione lavorativa svolta;
  • possono essere utilizzati i predetti omaggi per soddisfare esigenze personali o anche decidere di non fruirne, considerata l’assenza di obblighi contrattuali specifici.

Tali benefici, quindi, rappresentano in ogni caso un arricchimento del lavoratore pertanto non possono considerarsi erogati nell’esclusivo interesse del datore di lavoro.

Per questi motivi, l’Agenzia ritiene che in questo caso, qualora il valore dei beni assegnati dall’istante ai propri dipendenti superi il limite previsto dalla prima parte del terzo periodo del comma 3 dell’articolo 51 del Tuir, lo stesso costituisce reddito di lavoro dipendente e concorre alla formazione della base imponibile, quale bene in natura.

Dunque il trattamento coincide con quello previsto per i regali natalizi ai dipendenti.

Riassumendo…

  • Tutte le somme e i valori corrisposti al lavoratore fanno reddito in busta paga;
  • sono previste delle deroghe che consentono di disapplicare la tassazione generalizzata;
  • se c’è un arricchimento del lavoratore scatta un fringe benefit tassato in busta paga;
  • anche il caffè offerto ai dipendenti può essere tassato.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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