Fringe benefit ai dipendenti senza imposte in busta paga. La lista di beni e servizi esenti

Nel DDL di bilancio 2024, il limite di esenzione fiscale dei benefits viene portato  a 2.000 euro per i dipendenti con figli a carico
1 anno fa
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fringe benefit
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Nel DDL di bilancio 2024 approvato dal Governo in data 16 ottobre c’è un’importante novità che riguarda i titolari di reddito da lavoro dipendente o di reddito ad esso assimilabile. La novità riguarda i c.d. fringe benefit ossia l’insieme di beni e servizi che il datore di lavoro può mettere a disposizione del lavoratore o della sua famiglia nel corso del periodo d’imposta. Il riconoscimento dei fringe benefit non deve riguardare la generalità dei contribuenti così come invece previsto in linea di massima per il c.

d. welfare aziendale ma può avvenire anche ad personam.

Seppure con un intervento meno significativo di quello contenuto del DL 48/2023, c.d. decreto Lavoro, la Manovra rimette mani, innalzandola, alla soglia di esenzione fiscale e contributiva dei finge benefit ordinariamente fissata a 258,23 euro.

Detto ciò, vediamo nello specifico quali sono i beni e i servizi rispetto ai quali il lavoratore può sfruttare la soglia più alta di esenzione fiscale e contributiva.

Fringe benefit. Regole 2023 e novità Manovra 2024

Rispetto al periodo d’imposta 2023, quello in corso, il DL 48/2023 prevede quanto segue:

“limitatamente al periodo d’imposta 2023, in deroga a quanto previsto dall’articolo 51, comma 3, prima parte del terzo periodo, del Testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, non concorrono a formare il reddito, entro il limite complessivo di euro 3.000, il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti con figli, compresi i figli nati fuori del matrimonio riconosciuti, i figli adottivi o affidati, che si trovano nelle condizioni previste dall’articolo 12, comma 2, del citato testo unico delle imposte sui redditi (.)”.

L’innalzamento della soglia di esenzione fiscale e contributiva a 3.000 riguarda i soli dipendenti con figli a carico. Per tutti gli altri rimane il vecchio limite fissato a 258,23 euro.

Sono considerati a carico: i membri della famiglia.

Compresi i figli con un un reddito complessivo uguale o inferiore a 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili. Sono considerati fiscalmente a carico anche i figli di età non superiore a 24 anni. Ma solo se hanno un reddito complessivo uguale o inferiore a 4.000 euro, al lordo degli oneri deducibili.

Rimane in essere la regola generale in base alla quale al superamento della soglia di 3000 euro (o 258,23) riferita all’insieme dei benefits ricevuti, tutto il loro valore è soggetto a imposizione.

Nel DDL di bilancio 2024, il limite di esenzione dei benefits viene portato  a 2.000 euro.

Fringe benefit senza imposte. La lista di beni e servizi esenti

E’ lecito chiedersi quali sono i beni e i servizi rispetto ai quali il lavoratore può sfruttare in busta paga la soglia più alta di esenzione fiscale e contributiva.

Ebbene, possono essere considerati fringe benefits ad esempio:

  • la messa a disposizione dell’auto aziendale ad uso promiscuo;
  • i buoni pasto;
  • la fornitura di Telefono cellulare, PC, smartphone e tablet;
  • la concessione di prestiti agevolati ai dipendenti;
  • il riconoscimento di borse di studio per i dipendenti e i suoi familiari;
  • ecc.

Sono considerate tali anche (ciò dovrebbe valere solo per il 2023 e il 2024) le somme erogate o rimborsate ai lavoratori per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale. Nel DDL di bilancio 2024, si fa rientrare tra i benefits anche le somme erogate dal datore di lavoro per il pagamento dell’affitto e del mutuo.

Riassumendo…

  • IL DDL di bilancio 2024 innalza a 2.000 euro il limite di esenzione fiscale e contributiva dei benefits riconosciuti ai dipendenti con figli a carico;
  • al superamento della soglia di esenzione riferita all’insieme dei benefits ricevuti, tutto il loro valore è soggetto a imposizione;
  • dal 2024 rientrano tra i benefits anche le somme erogate dal datore di lavoro per il pagamento dell’affitto e del mutuo.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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