Sono quasi 5 milioni gli italiani residenti all’estero nel 2016, l’8,2% dei 60,5 milioni di quelli residenti nello Stivale. Sono questi i dati dell’Aire (Anagrafe degli italiani residenti all’estero), secondo cui vivevano lo scorso anno al di fuori dei confini nazionali 4.973.942 persone. E per il Rapporto Italiani nel Mondo 2017 Migrantes, 124.076 sono andati via nel 2016, il 15,4% in più dell’anno precedente. Di questi, quasi il 40% ha un’età compresa tra 18 e 34 anni (+23,3%) e il 9,7% è tra i 50 e 64 anni (cosiddetti “disoccupati senza speranza”).
Quanto alle principali destinazioni, le comunità più numerose si trovano in Argentina (804.000), Germania (724.000) e Svizzera (606.000). Tuttavia, nonostante la Brexit, il Regno Unito è stata la meta a registrare il maggiore aumento per gli italiani con +27.602 ingressi rispetto all’anno precedente. E non si parte più da soli, bensì portandosi dietro la famiglia, con il 20% a includere minori, di cui il 12,9% di età inferiore ai 10 anni. Anche gli over-65 espatriano nel 5,2% dei casi, in qualità di accompagnatori e sostenitori. (Leggi anche: Pensionati italiani all’estero, dove vanno e quanto percepiscono)
Non solo meridionali, i primi a partire stanno nel ricco nord
Altro dato di estremo interesse riguarda le regioni di provenienza dei flussi. Se è vero che oltre la metà dei 5 milioni di residenti all’estero derivino dal Sud Italia, la Lombardia si è confermata nel 2016 la prima regione per partenze con quasi 23.000 espatriati, seguita da Veneto (11.601), Sicilia (11.501), Lazio (11.114) e Piemonte (9.022). Unico saldo negativo si è riscontrato per il Friuli-Venezia-Giulia (-700).
Queste cifre ci spiegano che oltre un quarto degli italiani in fuga all’estero proviene dal lombardo-veneto, l’area più ricca del nostro paese.