Parlando di furbetti del Reddito di Cittadinanza: chi rischia la condanna penale e come avvengono i controlli? Perché sul sussidio, che è stato fortemente voluto dal MoVimento 5 Stelle, le critiche non sono mai mancate. Già dal giorno della sua istituzione. Con il Decreto Legge numero 4 del 28 gennaio del 2019.
Gli indebiti percettori del sussidio sono chiaramente una minoranza. Rispetto alle famiglie che rispettano i requisiti e che accedono alla misura. In quanto sono in uno stato di reale difficoltà a livello economico.
Su chi rischia la condanna penale, e su come avvengono i controlli sui furbetti percettori del Reddito di Cittadinanza, allo stesso modo è stato aspro lo scontro a livello politico. Visto che i detrattori della misura ritengono che in realtà coloro che percepiscono il sussidio indebitamente siano molti di più. Rispetto a quelli che poi effettivamente vengono scovati e rilevati.
Furbetti del Reddito di Cittadinanza. Chi rischia la condanna penale e come avvengono i controlli
Detto questo, sui furbetti del Reddito di Cittadinanza il sito Internet istituzionale collegato alla misura è chiaro. Nel riportare che c’è la reclusione da un minimo di uno ad un massimo tre anni. Quando non si comunicano, tra l’altro, le variazioni di reddito o di patrimonio. Variazioni che comportano la riduzione o la decadenza del sussidio.
Sempre sui furbetti del Reddito di Cittadinanza, inoltre, la reclusione sale da un minimo di due ad un massimo di sei anni. Quando il percettore dichiarante omette informazioni o attesta cose non vere. E lo stesso vale quando si presentano delle dichiarazioni o dei documenti falsi.
Come avvengono i controlli sul sussidio, dalla residenza all’accertamento indiretto
I controlli sul sussidio, a caccia di furbetti del Reddito di Cittadinanza, sono a cura dei Comuni per quel che riguarda, tra l’altro, la residenza. Pur tuttavia, spesso i controlli sul sussidio sono in realtà indiretti.