In arrivo una nuova ‘rivoluzione’: le compagnie di telecomunicazione Iliad e Vodafone avrebbero messo in campo una trattativa per la fusione delle proprie attività. A partire dal 25 gennaio, infatti, Iliad esordirà sul mercato italiano della banda larga. Ed è possibile che questo accordo serva proprio a porre fine alla concorrenza tra le due parti.
La Reuters, una delle più importanti agenzie di stampa, ha annunciato che le discussioni tra le due società sono già ad un punto avanzato. Entrambe le parti starebbero infatti lavorando per concludere l’accordo in tempi brevi.
Perché la fusione tra Vodafone e Iliad è una possibilità concreta
Come già sottolineato, né Iliad né Vodafone hanno rilasciato commenti sulle indiscrezioni rilanciate da Reuters. Ci sono però degli indizi che lasciano intendere che la fusione è possibile. Soltanto lo scorso 13 gennaio l’amministratore delegato di Iliad Italia, Benedetto Levi, aveva dichiarato che l’azienda era disponibile a una possibilità di acquisizione. Nel 2021, invece, Nick Read di Vodafone aveva dichiarato che, qualora un’azienda dovesse rendersi disponibile sul mercato, sicuramente la compagnia britannica avrebbe valutato il tutto senza alcun preconcetto.
Un eventuale accordo tra Iliad e Vodafone potrebbe valere circa 6 miliardi di euro e una fetta di mercato che in Italia si aggira intorno al 36% (28,5% di Vodafone e 7,7% di Iliad). L’unico nodo da risolvere sarebbe il via libera da parte delle autorità di regolamentazione del mercato, sia in Europa che in Italia, che sono generalmente contrari alle fusioni, come perturbazioni del libero mercato.
Cosa cambierebbe per i clienti con una fusione tra Iliad e Vodafone?
Qualora la fusione tra Iliad e Vodafone dovesse andare a buon fine, cosa potrebbe cambiare per i clienti delle due compagnie? Per rispondere a una domanda non semplice, possiamo prendere spunto dal caso di Wind Tre.
Il primo passo sarebbe probabilmente l’unificazione delle reti, necessaria alla fusione tra le due società. Iliad, infatti, non si appoggia su nessuna rete ma è un operatore con le proprie antenne (circa 5.000) acquisite dopo la fusione tra Wind e Tre.
Si potrebbe così andare verso una copertura maggiore e una navigazione più veloce con nuove tipologie di offerte, che dovrebbero attrarre quote ancora maggiori di mercato. Il cambio dei piani tariffari (ma nessun cambio di SIM) dovrebbe essere certo, così come accaduto nell’accordo tra Wind e Tre.
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