Gender tax? Secondo Carlo Cottarelli, Direttore dell’Osservatorio Conti Pubblici Italiani dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, è preferibile un’agevolazione fiscale che vada oltre il genere.
Potrebbe essere questa la strada per aggirare gli ostacoli costituzionali di una tassazione differenziata per genere.
La finalità della gender tax è quello di migliorare l’occupazione femminile e la distribuzione dei carichi di cura all’interno dei nuclei familiari.
L’obiettivo è quello di ridurre le differenze tra uomini e donne nel mercato del lavoro ed aumentare il numero di asili nido presenti su tutto il territorio.
Gender Tax: quali sono i vantaggi?
La proposta di introdurre la gender tax mira a introdurre una pressione fiscale più bassa sul lavoro delle donne.
Affinchè abbia i risultati auspicati la Gender Tax dovrebbe prevedere un’aliquota più elevata per i beni meno elastici (beni di prima necessità) e più bassa per quelli più elastici (beni di lusso).
La gender tax mira è un incentivo che mira alla crescita professionale.
È difficile stabilire in principio il gap che dovrebbe aprirsi tra la tassazione riservata agli uomini e quella alle donne.
“Questo tipo di valutazioni vanno fatte nei contesti specifici di cui vogliamo parlare e in particolare dipendono dall’obiettivo che ci vogliamo proporre, cioè qual è l’obiettivo di riequilibrio che ne vogliamo ottenere.
Quello che posso dire è che nel contesto svedese una riduzione del 3% delle aliquote delle donne produce effetti sensibili e molto interessanti in termini di riequilibrio dei compiti familiari”,
come sottolinea l’economista Carlo Cottarelli.
La minore tassazione porterebbe a un’equiparazione sostanziale del valore del lavoro all’interno della coppia di coniuge e a una redistribuzione del carico di responsabilità nella gestione familiare.
La Gender Tax incoraggerebbe la donna a mettersi in gioco nel mondo del lavoro e l’uomo a occuparsi maggiormente delle incombenze familiari e domestiche.
Gender Tax: è giusto sostenere le donne?
La finalità di introdurre una gender tax sarebbe quella di migliorare la distribuzione del carico familiare, facendo leva che possa rendere più conveniente il lavoro femminile.
L’applicazione pratica della gender tax dovrebbe fare i conti con due ostacoli rilevanti:
- non fa distinzione tra le diverse situazioni ma riconosce un beneficio indistintamente a tutte le donne,
- considera solo la famiglia tradizionale, uomo e donna.
“Nella stessa situazione due uomini con un figlio e due donne con un figlio avranno una tassazione completamente diversa: i due uomini saranno penalizzati, le due donne saranno agevolate”,
sottolinea il Direttore dell’Osservatorio conti pubblici italiani ed ex direttore del dipartimento Affari Fiscali del Fondo Monetario Internazionale Carlo Cottarelli.