Generali torna a emettere bond. Il Leone di Trieste ha infatti collocato una nuova emissione subordinata di tipo Tier 2 a scadenza 32 anni, non ‘callable’ per i primi dodici, da 1,25 miliardi, a fronte di ordini superiori a 4 miliardi. Il titolo, che stacca una cedola a tasso fisso di 5,50%, è stato prezzato al reoffer di 99,759, per un un rendimento di 435 punti base sopra il midswap, inferiore alla guidance in area 440 punti base (+/-5 pb) e alle prime indicazioni di mercato a 450 pb. Il bond sarà presto quotato alla borsa del Lussemburgo e sarà negoziabile per importi minimi di 100.000 euro nominali con multipli aggiuntivi di 1.000 (Isin XS1311440082).
I proventi dell’emissione odierna permetteranno a Generali di rafforzare ulteriormente la propria posizione finanziaria in vista dell’entrata in vigore della normativa Solvency II nel 2016. Il coefficiente Solvency II della compagnia è salito al 200% il mese scorso, a seguito della cessione della controllata Bsi a Banco Btg Pactual. Joint lead manager dell’operazione sono stati Banca Imi, Barclays, Citi, Mediobanca, Morgan Stanley e Ubs Investment Bank. Il rating atteso è di ‘Baa3’ per Moody’s e ‘BBB’ per Fitch.
Obbligazioni Generali sottoscritte da investitori esteri “L’emissione ha raccolto un forte interesse da parte degli investitori esteri – rimarca la nota di Generali – che hanno rappresentato circa l’89% degli ordini collocati a conferma del credito di cui gode il gruppo sui mercati internazionali. Il 49% del collocamento è stato destinato agli investitori inglesi ed irlandesi, l’11% ad investitori italiani, circa il 9% ad investitori francesi, il 9% ad investitori tedeschi ed il 4% ad investitori del Nord Europa. Si è inoltre registrato anche un significativo interesse da parte di investitori asiatici”.