German Pellets verso il fallimento, bond a picco

Le obbligazioni sono crollate del 99%. La società è oberata dai debiti e le banche hanno sospeso i finanziamenti
9 anni fa
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German Pellets è prossima al fallimento. La nota industria tedesca produttrice di truciolati di legno per riscaldamento, presente anche in Italia, sta per portare i libri in tribunale. Lo scrive il quotidiano tedesco Handelsblatt, ma lo dimostrano anche i prezzi delle obbligazioni quotate alla borsa di Francoforte crollate nel giro di un mese del 99%. Un disastro che nessuno si aspettava fino a poco tempo fa e che, nonostante le difficoltà finanziarie dell’azienda, si pensava di riuscire ad evitare. Almeno fino allo scorso mese di gennaio quando German Pellets aveva annunciato una ristrutturazione del debito.

Tentativo che pare sia andato a vuoto anche perché ci vorrebbe un aumento di capitale da 70-80 milioni di euro che gli attuali soci si sono rifiutati di sostenere. Tutta colpa della crisi? Non proprio.  

Bond German Pellets hanno perso il 99%

  Il giro d’affari di German Pellets ha sfiorato i 600 milioni di euro un anno fa ed era in continua crescita, ma a fronte di tanto fatturato, l’Ebitda risultava troppo basso in rapporto al debito accumulato (421 milioni, di cui 227 in obbligazioni). In altre parole, si è indebitata troppo e il costo del finanziamento è diventato insostenibile. Di più le banche si sarebbero rifiutate di rifinanziare un bond da 80 milioni di euro in scadenza il 1 aprile in mancanza di un accordo coi creditori e di un aumento di capitale per consentire il pagamento delle forniture e degli stipendi. L’agenzia di rating Credit Reform ha quindi degradato i bond di German Pellets a “C” indicando l’80% di probabilità di insolvenza. Cosa succederà adesso? Difficile dirlo, ma la probabilità che la società possa trovare un nuovo padrone non è remota, anche perché la domanda di pellet resta elevata e German Pellets è ben dislocata con i sui stabilimenti anche negli USA. Probabilmente gli obbligazionisti dovranno insinuarsi al passivo, in caso di fallimento, per vedersi riconoscere qualcosa, ma non è escluso che un accordo possa essere raggiunto anche prima con l’arrivo di un cavaliere bianco dell’ultima ora.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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