La Germania ha rimpatriato nel 2013 dalla Federal Reserve e dalla Banca Centrale Francese 37 tonnellate di oro. Si tratta solo del 5% delle 674 tonnellate custodite presso i forzieri stranieri. E quel che crea più malumori a Berlino è che solo 5 sono state quelle rimpatriate da Fort Knox, il resto è arrivato dalla vicina Francia. I lingotti provenienti dall’America sono stati fusi a Londra, mentre quelli custoditi da Parigi sono rimasti inalterati.
La notizia è stata data ieri dal quotidiano Die Welt e confermerebbe i timori che dell’oro tedesco espatriato all’estero dopo la Seconda Guerra Mondiale per metterlo in sicurezza da una possibile invasione sovietica potrebbe essere rimasto poco o molto meno delle attese.
Agli inizi del 2012, il governatore della Bundesbank, Jens Weidmann, aveva chiesto il rimpatrio di tutto l’oro di proprietà della sua banca centrale, ma che si trova all’estero. L’obiettivo sarebbe di far tornare in patria tutti i lingotti entro il 2020 a un ritmo di oltre 80 tonnellate all’anno. Secondo il World Gold Council, la Germania detiene le più grandi riserve di oro al mondo dopo gli USA, con 3.387,10 tonnellate.
Ma non solo nel 2013 siamo a meno della metà di oro rimpatriato rispetto alla tabella di marcia, ma si è anche appreso che anche quest’anno non dovrebbe tornare indietro più di 30-50 tonnellate.
Come mai tutto questo tempo? E perché la Fed è riuscita a consegnare ai tedeschi solo 5 tonnellate di oro in un anno?
A Berlino è polemica, perché in molti iniziano seriamente a ipotizzare che la Fed non abbia più l’oro che aveva ricevuto in custodia, avendolo probabilmente ceduto materialmente ad altre banche centrali o a privati con contratti di affitto o forse anche di vendita vera e propria. In ogni caso, potrebbero servire anni, prima che fisicamente l’oro sarà nuovamente disponibile ai legittimi proprietari e non è detto che tutto quanto sarà restituito alla Germania.
Lo stesso fatto che la Bundesbank abbia chiesto indietro i lingotti ha impensierito gli investitori e la stampa, in quanto confermerebbe i dubbi che la Fed non dispone di tutto l’oro ufficialmente registrato presso i suoi forzieri e che la Germania non si fidi più dell’alleato americano.