Dalla caduta del muro fino allo scorso anno la Germania è sempre stata una delle massime potenze non solo europee ma mondiali. Ha ottenuto successi economici in sequenza e ha rappresentato un esempio di virtuosismo a livello globale. Un trend che non trova conferma nelle proiezioni di crescita ormai da qualche mese.
Germania in recessione, cosa sta succedendo alla potenza tedesca
Negli ultimi anni ha dominato incontrastata il mercato delle auto (anche di lusso) e dei macchinari industriali.
Ora invece la Germania è in recessione.
Al momento la Germania risulta, tra i paesi sviluppati, quello con le peggiori prestazioni economiche. E le previsioni del Fondo Monetario delineano una ulteriore contrazione in quest’anno.
La perdita del gas russo a basso costo
La crisi economica tedesca è iniziata lo scorso anno, con la guerra tra Russia e Ucraina. Il blocco delle forniture di gas a basso prezzo dalla Russia ha messo in seria difficoltà il comparto industriale, che rischia adesso di vedere ridotte le sue capacità produttive.
La Russia ha anche annunciato di ridurre la produzione di 1 milione di barili al mese fino a fine anno, così come l’Arabia Saudita. Questa situazione, in concomitanza alla perdita di valore dell’euro nei confronti del dollaro, manterrà alto il prezzo della benzina.
Un problema enorme per un paese altamente industrializzato ed energicamente dipendente dall’esterno, come la Germania.
E ora ci si interroga sulla scelta, forse precipitosa, di chiudere le ultime centrali nucleari tedesche nel 2011. L’onda emotiva lasciata dal disastro di Fukushima non dava adito ad altre possibilità. Ma ora che la crisi energetica è al suo apice, sono in molti a rimpiangere quella decisione (che aveva anche comportato la perdita di numerosi posti di lavoro).
A questo si è aggiunto il danneggiamento del gasdotto Nord Stream 2 nel Mar Baltico, da mesi chiuso.
Il rallentamento della Cina
Un’altra importante causa che ha portato la Germania in recessione è stata la frenata della Cina (suo partner commerciale) dopo anni di continua e frenetica crescita.
Ora il passaggio ad energie rinnovabili è rallentato da una burocrazia estesa e farraginosa e da opposizioni politiche, come accaduto per la linea elettrica da 10 miliardi di euro che collega le centrali eoliche della costa nord alle industrie del sud.
Tutte limitazioni che rimanderanno il completamento della linea, previsto nel 2022, al 2028.
Quindi sicuramente la concomitanza di alcuni fattori esterni ha causato problemi seri all’economia tedesca, ma non possono essere omesse le gravi complicazioni interne e, soprattutto, l’incapacità di programmazione. Insomma, i tedeschi non hanno fatto i tedeschi.
Le implicazioni per l’Unione Europea
Non ci sono dubbi sull’importanza che la Germania riveste per tutta l’Eurozona. Tuttavia c’è anche chi considera la recessione tedesca un fattore positivo, perché sposta il motore economica dalla Germania e paesi più periferici. Ma non c’è molto da rallegrarsi.
Nel 2021 la Germania era il più grande partner per l’esportazione per sedici paesi membri, e non solo. Anche gli altri hanno beneficiato di questi rapporti virtuosi, come ad esempio accade per la Spagna, non direttamente implicata nel commercio con la Germania, ma di riflesso attraverso il suo più importante partner commerciale per le esportazioni, la Francia.
In questo scenario, se il motore economico tedesco va in stallo, è solo una questione di tempo prima che, a cascata, ne risentano, e con conseguenze pesanti, anche gli altri paesi membri dell’Unione.