Gestione separata: come regolarizzare il lavoro autonomo e le collaborazioni

L’Inps sta inviando una comunicazione ai lavoratori professionisti e collaboratori per iscriversi in tempo alla Gestione separata.
1 anno fa
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gestione separata pensione

Professionisti e collaboratori devono iscriversi alla Gestione separata. L’Inps sta inviando un invito via posta elettronica per la regolarizzazione nei termini dei lavoratori non iscritti ad alcune forma di tutela previdenziale. Una comunicazione che vuole essere un pro memoria per coloro che ancora non hanno adempiuto agli obblighi di legge.

L’iscrizione alla Gestione separata Inps è un adempimento disciplinato dalla legge 8 agosto 1995, n. 335. Grava sia sui lavoratori per i quali l’obbligo contributivo alla medesima gestione è in capo al committente (parasubordinati), sia sui professionisti che producono reddito da esercizio di attività di arti e professioni e non risultano iscritti ad altre casse pensionistiche.

Gestione separata: l’Inps invita all’iscrizione

La comunicazione – spiega l’Inps con il messaggio n.2535 del 7 luglio 2023 –  è inviata ove siano già avvenuti versamenti contributivi alla Gestione separata e in assenza di una specifica istanza di iscrizione.

In assenza di specifica istanza di iscrizione, la procedura informatica che gestisce i relativi dati registra in automatico i seguenti elementi: la data di inizio attività più remota presente nel flusso delle denunce Uniemens per i lavoratori parasubordinati o la data più remota inserita nella colonna “periodo di riferimento” sul modello F24 del versamento effettuato dal libero professionista.

Tuttavia, le suddette date potrebbero non coincidere con la data effettiva di inizio attività, cui è legata l’iscrizione alla Gestione separata e il relativo accredito contributivo. Con conseguenze negative sulla posizione previdenziale dell’assicurato, quali, ad esempio, un minore numero di mesi di contribuzione.

Chi è obbligato a iscriversi e quanto si paga

In base alla legge n. 335/1995 ci sono categoria ben definite di lavoratori che devono necessariamente iscriversi alla Gestione separata Inps. Sostanzialmente, si tratta dei lavoratori autonomi non iscritti ad altra forma previdenziale, i lavoratori parasubordinati, ed in alcuni casi chi effettua attività di lavoro autonomo occasionale. Riepilogando:

  • Lavoratori autonomi (con partita IVA) senza cassa professionale;
  • Collaborazioni coordinate e continuative;
  • Venditori a domicilio;
  • Lavoratori autonomi occasionali;
  • Assegnisti di ricerca e percettori di borse di studio;
  • Medici con contratto di formazione specialistica;
  • Volontari del servizio civile nazionale.

In particolare, i lavoratori autonomi occasionali, qualora abbiano conseguito redditi superiori alla soglia annua di 5.000 euro lorde devono iscriversi alla gestione separata.

La soglia è riferita alla totalità di committenti annui. In questo caso, il lavoratore è tenuto a comunicare il superamento della soglia ai suoi committenti che devono provvedere all’iscrizione del lavoratore.

Il termine per l’iscrizione è di 30 giorni dal momento di apertura della partita Iva, o dal momento in cui inizia l’attività lavorativa.

Aliquote contributive Gestione separata

L’aliquota contributiva per il 2023 nella Gestione separata è determinata nella misura del 26,23% (di cui 25% quota IVS) per i professionisti con partita iva. Mentre è del 35,03% (di cui 33% quota IVS) per i collaboratori e figure assimilate senza partita iva. Esistono però dei minimali contributivi:

  • 591,30 euro all’anno per i professionisti con partita Iva;
  • 131,65 euro per i collaboratori (parasubordinati).

Se il lavoratore è già pensionato, si applica un’aliquota del 24% che corrisponde a 4.200,96 euro all’anno. Il pagamento da parte del professionista è effettuato tramite modello F24 col sistema di acconto e saldo dei versamenti. Mentre per i collaboratori il versamento deve avvenire entro il giorno 16 del mese successivo.

I contributi da versare nella Gestione separata sono per un terzo a carico del lavoratore e due terzi a carico del committente. Nel caso dei professionisti, sono tutti a carico del lavoratore.

In caso di accertata omissione di contributi, scattano le sanzioni civili e gli interessi legali. Le prime sono pari al 5,5% annuo sopra il tasso ufficiale di riferimento. Mentre le seconde variano in base agli aggiornamenti stabiliti dalla Bce.

Riassumendo…

  • L’Inps inviata i lavoratori e committenti ad effettuare l’iscrizione alla Gestione separata.
  • L’obbligo scaturisce per determinate figure professionali non iscritte ad altre casse e per i parasubordinati.
  • Aliquote contributive minime per professionisti e collaboratori.
  • Le sanzioni in caso di omissione dei versamenti contributivi obbligatori.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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