Da oggi è possibile presentare domanda di Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa (ISCRO). Misura a sostegno del reddito riservata ai lavoratori iscritti alla Gestione Separata Inps.
L’ISCRO è a chi ha subito riduzione dei redditi superiori al 50% nell’ultimo anno, durante il periodo di lockdown a causa della pandemia. A spiegare le modalità di accesso alla indennità è l’Inps con messaggio n. 1569 del 7 aprile 2022.
ISCRO per chi è iscritto alla Gestione Separata
L’ISCRO è una misura di sostegno al reddito riservata ai lavoratori autonomi iscritti alla Gestione Separata in difficoltà economica.
La indennità una tantum, che somiglia alla cassa integrazione salariale per i lavoratori dipendenti, è riconosciuta in via sperimentale fino al 2023. La domanda va presentata al Inps dal 1 maggio al 31 ottobre 2022. Ne hanno diritto solo coloro che non hanno ancora beneficiato del ISCRO in precedenza.
L’ISCRO spetta a tutti i lavoratori autonomi che hanno subito perdite di fatturato pari ad almeno il 50% rispetto ai 3 anni precedenti la domanda. Sono esclusi a priori coloro che hanno un reddito superiore a 8.145 euro.
Le istanze devono essere presentate direttamente al Inps in modalità telematica o tramite patronati. Per accedere è necessario disporre delle credenziali digitali Spid, Cie o Cns.
I requisiti necessari
Come spiega nel dettaglio l’Inps, i requisiti necessari per ottenere l’ISCRO sono diversi. Oltre a quello del calo di fatturato pari ad almeno il 50% nell’ultimo anno e al limite di reddito annuo, bisogna anche dimostrare di non
- essere titolari di altri trattamenti pensionistici;
- essere assicurati presso altre forme previdenziali obbligatorie;
- percepire il reddito di cittadinanza;
- essere in ritardo con il versamento dei contributi previdenziali obbligatori;
- possedere una partita IVA attiva da meno di 4 anni.
Se durante l’erogazione dell’indennità ISCRO venissero a mancare uno o più requisiti, l’Inps sospenderà immediatamente i pagamenti recuperando altresì gli eventuali indebiti.