QE qualitativo in Giappone per nascondere un fallimento?

In Giappone cambiano gli stimoli monetari: primo caso di ammissione implicito del fallimento del QE?
8 anni fa
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Tassi negativi colpiscono risparmio

Sui listini pesa molto il comparto assicurativo e quello bancario, che negli ultimi tempi stanno trovando sempre più complicato assicurare valore ai rispettivi clienti. In effetti, la mossa della BoJ potrebbe consistere nello stabilizzare i rendimenti a più lunga scadenza, evitando che scendano eccessivamente, comprimendo sia i margini delle banche, sia i redditi dei futuri pensionati.

Letta così, sembrerebbe che Kuroda abbia voluto tendere la mano ai risparmiatori, così duramente colpiti dalla politica dei tassi negativi e dall’enorme quantità di bond acquistati dalla sua banca centrale.

In effetti, i rendimenti sovrani in Giappone sono oggi negativi fino ai 10 anni e i titoli a 40 anni rendono meno dello 0,6%.

Fallimento QE Giappone?

E se fosse esattamente il contrario, cioè che Tokyo abbia voluto impedire ai mercati di segnalare il fallimento del suo QE? Già, perché sono bastate poche settimane di indiscrezioni sul mancato potenziamento degli stimoli in futuro da parte della BoJ, che l’intera curva dei rendimenti è cresciuta: i titoli a 20 anni sono passati dallo 0,025% di inizio luglio a quasi lo 0,5%; i trentennali dallo 0,04% allo 0,59%; sul tratto a 40 anni, dallo 0,057% allo 0,63%.

Poiché nuovi stimoli appaiono impossibili – la liquidità sul mercato nipponico è ormai scarsa e diversi big ne stanno uscendo (leggi anche: Grande banca lascia il mercato) – Kuroda potrebbe aver pensato di fissare i rendimenti e non più gli acquisti, in modo da portare il mercato sui livelli desiderati e impedirgli di fungere da termometro dello stato di salute dell’economia.

 

 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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