Tassi negativi colpiscono risparmio
Sui listini pesa molto il comparto assicurativo e quello bancario, che negli ultimi tempi stanno trovando sempre più complicato assicurare valore ai rispettivi clienti. In effetti, la mossa della BoJ potrebbe consistere nello stabilizzare i rendimenti a più lunga scadenza, evitando che scendano eccessivamente, comprimendo sia i margini delle banche, sia i redditi dei futuri pensionati.
Letta così, sembrerebbe che Kuroda abbia voluto tendere la mano ai risparmiatori, così duramente colpiti dalla politica dei tassi negativi e dall’enorme quantità di bond acquistati dalla sua banca centrale.
Fallimento QE Giappone?
E se fosse esattamente il contrario, cioè che Tokyo abbia voluto impedire ai mercati di segnalare il fallimento del suo QE? Già, perché sono bastate poche settimane di indiscrezioni sul mancato potenziamento degli stimoli in futuro da parte della BoJ, che l’intera curva dei rendimenti è cresciuta: i titoli a 20 anni sono passati dallo 0,025% di inizio luglio a quasi lo 0,5%; i trentennali dallo 0,04% allo 0,59%; sul tratto a 40 anni, dallo 0,057% allo 0,63%.
Poiché nuovi stimoli appaiono impossibili – la liquidità sul mercato nipponico è ormai scarsa e diversi big ne stanno uscendo (leggi anche: Grande banca lascia il mercato) – Kuroda potrebbe aver pensato di fissare i rendimenti e non più gli acquisti, in modo da portare il mercato sui livelli desiderati e impedirgli di fungere da termometro dello stato di salute dell’economia.