Gilt a 30 anni con rendimenti ai massimi dal 1998 e Londra teme un nuovo “effetto Truss”

Il Gilt a 30 anni offre il più alto rendimento dal 1998 dopo l'asta di ieri e adesso il governo laburista teme un nuovo "effetto Truss".
13 ore fa
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Rendimento del Gilt a 30 anni ai massimi dal 1998
Rendimento del Gilt a 30 anni ai massimi dal 1998 © Licenza Creative Commons

Il Debt Management Office ha emesso ieri Gilt a 30 anni con scadenza nel 2054 ad un rendimento medio lordo del 5,198%. Ha così raccolto 2,25 miliardi di sterline, a fronte di ordini per 2,75 volte maggiori. Per quanto la domanda si sia mostrata robusta, i rendimenti sono esplosi e sul mercato secondario subito dopo l’asta risultavano saliti al 5,22%, il livello più alto dal 1998. Gli investitori guardano con attenzione alle mosse di Londra, visto che il governo dovrà emettere quest’anno 297 miliardi di bond, il secondo dato maggiore di sempre.

Politica fiscale sotto le lenti del mercato

Il boom del rendimento per il Gilt a 30 anni non è un fatto episodico. Da quando il cancelliere dello Scacchiere, Rachel Reeves, ha presentato il nuovo bilancio a fine ottobre, la curva dei tassi nel Regno Unito si è spostata verso l’alto, riducendo i margini fiscali a disposizione del primo esecutivo laburista dal 2010. Reeves ha fissato una regola per la quale la spesa corrente non potrà aumentare di 9,9 miliardi di sterline fino all’anno fiscale 2029/2030. Tuttavia, secondo i calcoli di Andrew Goodwin della Oxford Economics, già 6 miliardi sono stati perduti a causa del rialzo dei rendimenti e dei tassi di interesse più elevati delle previsioni.

Il mercato si attende per quest’anno solamente altri due tagli dei tassi dello 0,25% ciascuno dal 4,75%. L’economia segnala di essere tornata a crescere dopo mesi di stagnazione e anche questo aspetto contribuisce a far lievitare i rendimenti. Dalla presentazione del bilancio, i decennali offrono lo 0,35% in più contro lo 0,12% in più del Bund di pari durata. E’ evidente che i titoli di Sua Maestà stiano soffrendo particolarmente del rialzo globale di questi mesi. E il governo teme l’infausto effetto Truss, dal nome del primo ministro britannico travolto nell’autunno del 2022 dalla sfiducia del mercato per una legge di bilancio giudicata fiscalmente lassista.

Premier Starmer nella bufera

Anche se il premier Keir Starmer ha annunciato aumenti delle tasse per 40 miliardi, l’aumento della spesa sarà ancora superiore per la volontà di sostenere gli investimenti pubblici e con essi la crescita economica. Non sorprende, quindi, che il Gilt a 30 anni sia salito dal 4,80% al 5,27% massimo toccato nella seduta di ieri in poco più di due mesi. Un brutto guaio per Londra, dove la situazione politica è tutt’altro che tranquilla. I laburisti hanno trionfato alle elezioni anticipate del luglio scorso, ma da allora sembra passata un’eternità. La maggioranza in Parlamento è nettissima, ma Starmer fatica ad andare avanti tra uno scandalo e l’altro. La sua popolarità è già precipitata e la vittoria di Donald Trump alle elezioni americane non gli è di aiuto per accreditarsi tra le cancellerie internazionali.

Gilt 30 anni colpiti anche da QT

La Banca d’Inghilterra sta vendendo a sua volta i bond governativi con durata residua compresa tra 7 e 20 anni. Il piano, noto come Quantitative Tightening, punta a ridurre il bilancio dell’istituto e si traduce in un aumento dell’offerta di debito sul mercato, provocando pressioni ribassiste sui prezzi e rialziste sui rendimenti. Anche i Gilt a 30 anni ne fanno le spese, dato che i maggiori rendimenti si trasmettono lungo la curva dei tassi. Ciò non sta bastando ad attirare capitali dall’estero. Anzi, complici i contestuali rialzi dei rendimenti americani, la sterlina perde il 6,5% contro il dollaro dai massimi di fine settembre e scende a un cambio di 1,25. Contro l’euro resta stabile in area 0,83.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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