Giplast Group colloca minibond con cedola 7%

L’obbligazione della società di materie plastiche è quotata su Extra MOT (IT0005163198) e scade nel 2021
9 anni fa
1 minuto di lettura

Un altro minibond sbarca a Piazza Affari. Si tratta di Giplast Group s.p.a., piccola azienda abruzzese , nata nel 1977 a Giulianova, che offre una gamma completa di soluzioni di bordi per l’industria del mobile. Fino al 2000, Giplast ha realizzato prevalentemente prodotti in PVC. A poco a poco, il mix di prodotti si è spostato sull’utilizzo dell’ ABS come materia prima principale. Dal momento dell’acquisizione di un concorrente chiave, la Flexi-Bord S.p.a. nel 2013, l’azienda ha più che raddoppiato i propri ricavi ed è diventata leader nel mercato italiano.

L’acquisizione di Flexi-Bord è stata finanziata dal fondo di private equity Vertis S.g.r. , che possiede circa 11% della Società, con il resto controllato dalla famiglia Marozzi. Il Gruppo Giplast conta 188 dipendenti in Italia e 13 in Romania. Nel 2015, la società ha registrato ricavi pari a 30 milioni di euro con un margine EBITDA del 10,7%, rendendo Giplast il più grande produttore di bordo in Italia. La società si rivolge a oltre 700 clienti, dei quali i primi due – IKEA e Media Profili – rendono circa 25% delle vendite, mentre le esportazioni dirette rappresentano circa il 50% dei ricavi.  

Obbligazioni Giplast Group s.p.a. tasso fisso 7% 2021

  Il minibond Giplast Group da 2,1 milioni di euro (codice Isin: IT0005163198) è in negoziazione dal 2 marzo 2016 su Extra MOT Pro di Borsa Italiana  per tagli minimi da 100.000 euro con multipli aggiuntivi analoghi. L’obbligazione senior secured, sottoscritta da Tenax Capital, paga una cedola fissa del 7% su base annua per cinque anni, il 28 febbraio. Il rimborso è previsto in forma ammortizzata a partire da febbraio 2019 nella misura del 25% del valore nominale ogni anno con estinzione totale del prestito nel 2021, salvo possibilità di richiamo anticipato secondo quanto previsto dal regolamento (call option). Il regolamento prevede anche che  l’emissione può essere incrementata fino a 4 milioni di euro nel corso di vita dell’obbligazione.

I fondi derivanti dall’emissione delle obbligazioni saranno utilizzati dall’emittente per finanziare le attività delle società del gruppo e in particolare per impelmentare il piano industriale.  più nel dettaglio, i proventi serviranno a: chiudere la produzione dell’impianto di Flexibord a Luzzara plant, compreso il pagamento dei relativi debiti e costi straordinari dello staff; supportare gli investimenti tangibili e intangibili; supportare il capitale circolante in vista di incrementi attesi dei ricavi. Il piano industriale prevede inoltre che parte dell’incasso del bond venga utilizzato per ottenere un prezzo migliore per le materie prime, per ridurre il debito bancario a breve termine e per ottimizzare la struttura finanziaria del gruppo.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

Lascia un commento

Your email address will not be published.

sul tema OBBLIGAZIONI

Articolo precedente

Novità ISEE 2016: cosa cambia e quali documenti presentare al CAF

Articolo seguente

Bonus mobili 2016: cosa sapere su sostituzione caldaia e box doccia