Gli acquisti in contanti allontanano il rischio redditometro? Vediamo per quali beni è possibile

Attenzione: anche gli acquisti in contanti possono essere oggetto di accertamenti fiscali, vediamo quando si corre il rischio.
7 anni fa
2 minuti di lettura

Controli fiscali: quando?

Ovviamente, se si acquista qualsiasi cosa con pagamenti tracciabili è più facile entrare nell’occhio del Fisco. Se si acquista, invece, in contanti, non essendo questi ultimi tracciabili, sarà più difficile associare l’acquisto al contribuente che lo ha fatto. Ma il Fisco, ricordiamolo, ha mille modi per controllare: se, ad esempio, facendo un acquisto in contanti si fornisce il proprio codice fiscale per avere una fattura da portare in detrazione, su quell’acquisto stiamo pur sicuri che l’Agenzia delle Entrate potrà mettere gli occhi.

Le spese contenute nel decreto ministeriale sul redditometro del 2015, riportano accanto a ciascuna di esse la dicitura “Spese risultanti da dati disponibili o presenti in Anagrafe tributaria”. Tutto ciò, quindi, che rientra nell’Anagrafe tributaria è tracciabile, questo va ricordato.

Si può, quindi, utilizzare l’escamotage di non fornire i propri dati al momento dell’acquisto di un bene, questo è certo. Ma non sempre è possibile.

Nel caso di acquisto di un biglietto aereo, ricordiamo che è necessario fornire il codice fiscale. Così come nel pagamento del canone di affitto, di mutui, di ricariche telefoniche, di utenze di luce e gas e nell’acquisto di abbonamenti di paytv. In questi casi, quindi, il Fisco sa quanto spendiamo e perché anche se si paga in contanti. In questi casi, quindi, pagare in contanti o con la carta di credito è indifferente.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Articolo precedente

Lavorare da casa viaggiando: i 7 più belli spazi co-working in Europa

Articolo seguente

Ecobonus al 65%, cambiano le detrazioni nel 2018