Gli aumenti pensione 2022 non sono per tutti. Infatti a secondo del trattamento pensionistico spettante si potranno arrivare a riduzioni tra il 10 e il 25 per cento. La riduzione riguarda soprattutto chi va in pensione con opzione donna.
Infatti, grazie alla Legge di bilancio 2022, oltre all’introduzione di quota 102 e alla proroga dell’APE sociale, anche nel 2022, si potrà andare in pensione con opzione donna.
Pensione 2022
Ora che la Legge di bilancio è stata approvata, manca solo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, è certa sia l’introduzione di quota 102 sia la proroga dell’APE sociale e della c.
Quota 102 riprende previsioni di quota 100 con alcune modifiche.
Infatti potranno andare in pensione i contribuenti con un’età anagrafica pari a 64 anni e un’anzianità contributiva minima di 38 anni.
La Manovra proroga per tutto il 2022 l’APE sociale. Inoltre, per gli operai edili, per i ceramisti e conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta, il requisito dell’anzianità contributiva è di almeno 32 anni (anziché 36 anni). Il requisito anagrafico rimane quello dei 63 anni.
Con opzione donna si perde quasi il 30 per cento
La Legge di bilancio 2022 proroga il trattamento pensionistico anticipato (“Opzione donna”), per l’anno 2022.
Potranno beneficiare di opzione donna le lavoratrici che entro il 31 dicembre 2021 hanno maturato un’anzianità contributiva pari o superiore a trentacinque anni e un’età pari o superiore:
- a 58 anni per le lavoratrici dipendenti e
- a 59 anni per le lavoratrici autonome.
Attenzione, andare in pensione con opzione donna non è così conveniente.
Infatti, rispetto all’assegno pensionistico che maturerebbe andando in pensione con le regole ordinarie (pensione di vecchiaia), si perde tra il 10 e il 25 per cento.
Un taglio non di poco conto. Sicuramente da tenere in considerazione da chi sta valutando di anticipare la pensione con opzione donna.
Nei confronti del personale del comparto scuola e AFAM (Alta formazione artistica e musicale) a tempo indeterminato, si prevede che possano presentare domanda di cessazione dal servizio con effetti dall’inizio, rispettivamente, dell’anno scolastico o accademico, entro il 28 febbraio 2022 (anziché entro il 28 febbraio
2021).