Gli eredi di un invalido hanno diritto alla pensione di inabilità? A rispondere è la Corte di Cassazione con la sentenza n. 1323 del 23 gennaio 2016, che stabilisce che gli eredi di un invalido hanno diritto alle quote della pensione di inabilità e dell’indennità d’accompagnamento che il parente deceduto ha già maturato. Questo non vale solo per gli eredi che assistono il familiare invalido, ma per tutti gli eredi. Vediamo insieme come viene ereditata la pensione di inabilità.
Pensioni di inabilità
La pensione di inabilità lavorativa viene riconosciuta dall’Inps ai lavoratori a cui viene riconosciuta un’inabilità al lavoro del 100%.
Indennità di accompagnamento: quando spetta?
L’indennità di accompagnamento viene concessa su richiesta dell’invalido. Consiste nell’impossibilità a deambulare e compiere gli atti quotidiani della vita. Spetta a chi già percepisce già una pensione di inabilità. L’indennità di invalidità serve a coprire le spese per l’assistenza personale continua.
Gli eredi dell’invalido hanno diritto alla pensione di inabilità?
Se l’invalido muore successivamente alla domanda di riconoscimento dell’inabilità, gli eredi hanno diritto a “percepire le quote di pensione già maturate dall’interessato alla data del decesso” (Legge n. 118/1971 e Legge n. 912/1986).
Questo diritto è valido se il decesso del parente invalido sia intervenuto prima della deliberazione concessiva del Comitato provinciale di assistenza e beneficenza pubblica. Inoltre la sentenza n. 1323/2016 della Corte di Cassazione specifica che hanno diritto alle quote della pensione di inabilità e indennità di accompagnamento, non solo i parenti che si sono occupati dell’assistenza dell’invalido, ma tutti gli eredi.
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