Buone notizie per molti pensionati che potranno beneficiare di una pensione dall’importo più alto. Come canta Enrico Nigiotti con il brano L’amore è: “E anche quando sarà chiaro che non c’è più niente, tu credimi, credimi, credimi, credimi, credimi sempre. Perché parlo di te da gennaio a dicembre. Ecco, parlo di te”.
La pensione, per tutti i pensionati, è senz’ombra di dubbio un importante argomento di discussione a partire da gennaio fino ad arrivare alla fine dell’anno. Proprio gli ultimi mesi del 2024 sembrano portare con loro buone notizie per molti pensionati che potranno beneficiare di un aumento dell’importo dei trattamenti pensionistici.
Gli importi pensione in aumento progressivo fino a gennaio 2025: ecco per chi
I prossimi mesi saranno particolarmente positivi per molti pensionati che riceveranno un assegno pensionistico più ricco del solito.
In particolare a novembre molti pensionati si vedranno accreditare, ove aventi diritto, il conguaglio Irpef risultante dalla dichiarazione dei redditi. A dicembre invece, oltre all’assegno pensionistico, si vedranno corrispondere la tredicesima mensilità. Grazie a quest’ultima l’importo del cedolino sarà quasi il doppio rispetto ai mesi passati.
Se tutto questo non bastasse, i pensionati che hanno maturato i requisiti per beneficiare della quattordicesima mensilità tra agosto e dicembre, si vedranno corrispondere quest’ultima proprio con il cedolino di dicembre. L’importo di tale misura differisce per via di diversi fattori, come ad esempio il reddito, gli anni di contributi, la gestione previdenziale di appartenenza e le mensilità per cui si ha diritto.
Pensioni più alte grazie alla rivalutazione
Con l’arrivo del nuovo anno, inoltre, i pensionati potranno beneficiare di una pensione più alta per effetto della rivalutazione. Si tratta, ricordiamo, di un meccanismo grazie al quale gli importi dei trattamenti pensionistici vengono adeguati al costo della vita tenendo conti dell’inflazione accertata nel corso delle ultime dodici mensilità.
- 1,6% del trattamento pensionistico per chi percepisce fino a quattro volte il minimo, ovvero fino a 2.100 euro lordi circa al mese;
- 1,44%, ovvero il 90% dell’1,6%, del trattamento pensionistico per chi percepisce tra le 4 e le 5 volte il minimo, ovvero tra 2.100 euro e 2.600 euro al mese;
- 1,2%, ovvero il 75% dell’1,6%, per chi percepisce tra le 5 e le 6 volte il minimo, ovvero tra 2.600 euro e 3.100 euro al mese;
- 0,8%, ovvero il 50% dell’1,6%, del trattamento pensionistico per chi percepisce oltre le 6 volte il minimo, ovvero oltre 3.100 euro mese.
Quasi sicuramente si tratterà di una percentuale più bassa rispetto a quella applicata nell’anno in corso. Per il 2025 infatti si attende un’aumento pari a circa all’1,6%. Una percentuale molto più bassa rispetto a quella applicata nel 2024, quando è stata attuata una rivalutazione fino al 5,4%. Previsto inoltre un aumento delle pensioni minime da quota 614,77 euro a 625,83 euro con possibile arrotondamento fino a 650 euro.
Al momento comunque, è bene sottolineare, si tratta solo di stime. Bisogna attendere i dati ufficiali dell’ISTAT per conoscere i tassi di rivalutazione che verranno effettivamente applicati sulle pensioni a partire dal 2025.
Per la pensione invalidità civile niente aumenti?
saluti