Qualche tempo fa parlavamo della “moneta” come l’unica asset class che, a causa del fenomeno dell’inflazione, è in costante perdita del tempo. Si legga: Soldi sotto il materasso? Non è mai un buon affare. Ecco lo strumento che calcola il valore perso nel tempo.
Oggi, invece, parleremo di quell’asset che, al contrario, tende ad una fisiologica e costante crescita nel tempo. Sto parlando dell’azionario.
Anche qui, paradossalmente, quello che a prima vista potrebbe sembrare l’asset più rischioso che esista, in realtà non lo è affatto.
Alla fine di questo articolo arriveremo anche a capire come investire in azioni nel modo più “efficace” possibile.
Azioni e indici azionari
Attenzione, per “azionario” non si intende le singole azioni, ma, in generale, un paniere di azioni il più ampio e diversificato possibile, sia al livello settoriale (bancario, farmaceutico, tecnologico automobilistico ecc), che geografico (cioè comprendendo azioni di società italiane, europee, americane, asiatiche ecc).
Un insieme di titoli azionati così diversificati compongono un asset che è da sempre in constante crescita e, per i motivi che vedremo, con tutta probabilità, lo sarà anche in futuro.
Prima di andare avanti, chiariamo meglio la differenza tra una singola azione e un indice azionario.
Cosa sono le azioni?
Un’azione, nella finanza, è un titolo rappresentativo di una quota della proprietà di una società per azioni.
Il possessore, detto azionista, è a tutti gli effetti socio di una società, e, per questo motivo, avrà anche dei diritti in capo alla stessa società.
Se abbiamo tante azioni di una società saremo dei soci più importanti.
Più azioni deteniamo più la nostra percentuale di partecipazione societaria è alta e rilevante. Chi detiene un numero rilevante di azioni di una società può partecipare anche alle scelte della società stessa.
Ma, in generale, chi detiene azioni lo fa allo scopo di ottenere un guadagno, che può essere di due tipi:
Innanzitutto, un’azione dà il diritto di ricevere una quota di utili, ossia un “dividendo”, una sorta di rendita nel tempo. L’azienda, vendendo i suoi prodotti, otterrà un guadagno (utile), una parte di esso sarà reinvestita nella società, un’altra, invece, verrà distribuiti fra tutti gli azionisti.
Attenzione, non è obbligatorio distribuire dividendi ai propri soci. Amazon, ad esempio, non distribuisce dividendi ai propri azionisti (politica aziendale).
In secondo luogo, un azionista compra azioni perché pensa che il valore delle stesse possa salire nel tempo. Rivendendole in futuro, dunque, percepirà un ulteriore profitto.
Indici azionari
Gli indici azionari sono la sintesi del valore del paniere di titoli azionari che rappresentano.
In sostanza, il valore dell’indice è uguale alla media del valore delle azioni che la compongono.
Devono avere ad oggetto un qualcosa che li accomuna, ad esempio possiamo avere indici settoriali. In generale, gli indici più conosciuti sono gli indici nazionali di riferimento, cioè rappresentativi dell’andamento del mercato azionario di un determinato Paese.
Il paniere delle 40 azioni delle società più grandi e importanti d’Italia è il cosiddetto “Ftse mib” (che è appunto l’indice di riferimento italiano). Quando in tv sentite: oggi il ftse mib è cresciuto del 1,5% è perché, mediamente, i prezzi delle azioni che compongono lo stesso indice sono cresciuti, appunto, del 1,5%.
Ogni nazione ha il suo indice di riferimento: il dax per la Germania, l’SeP 500 per l’America, il cac per la Francia e così via. Fino ad arrivare all’MSCI all country world index, l’indice composto da un paniere di circa 2.500 titoli azionari appartenenti a 49 paesi, sia sviluppati sia emergenti.
Perché i mercati azionari nel lungo periodo sono sempre in crescita?
Esiste una relazione diretta tra le valutazioni azionarie e la crescita dell’economia (Pil).
Finché c’è crescita economica gli indici azionari sono destinati ad aumentare di valore, ma bisogna tenere a mente che tra il ciclo economico e il ciclo finanziario non esiste un’identità perfetta.
Nel breve periodo ci sono molti fattori che possono influenzare entrambi i cicli.
In generale, però, esiste una tendenza alla crescita piuttosto consolidata, e questo va a tutto beneficio degli investitori che si ponessero obiettivi di lungo termine.
L’economia globale, tra alti e bassi, sta vivendo un processo di crescita senza precedenti. A guidare questo sviluppo ci sono diversi fattori di lungo periodo. Qui, principalmente, vogliamo citarne tre:
- politiche accomodanti: ogni governo fa di tutto per far crescere il proprio Paese (e ci mancherebbe);
- innovazione tecnologica: ci saranno sempre nuovi settori, nuovi prodotti e servizi, e in generale sempre nuove “vacche da mungere”.
- pressione demografica: la crescita della popolazione oggi sembra inarrestabile. Crescita della popolazione significa anche crescita dei consumi.
Dunque, se i mercati azionari sono strettamente correlati alla crescita economica, e la crescita economia ha una naturale tendenza verso l’alto, ecco che siamo arrivati al punto. Investire nei marcati azionari, nel lungo termine, ci dà delle ottime garanzie di successo.
Per sfruttare al meglio questa tendenza è bene avere un approccio diversificato su vari settori e varie aree geografiche.
Investite in indici azionari diversificati come lo Stoxx 600, l’S&P 500 o meglio ancora l’MSCI all country world è sicuramente la scelta più efficace che possa esistere.
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Come posso investire in indici azionari così diversificati?
Per avere garanzia di successo sui mercati azionari, la scelta migliore è quella di investire non in singole azioni ma in indici azionari.
Esistono 2 modi per farlo:
- il modo stupido, che consiste nell’acquistare tutte le azioni che compongono l’indice, impossibile e troppo costoso
- il modo efficace, acquistando quote di un fondo indicizzato come un ETF.
In quest’ultimo caso, una società si occupa di acquistare tutte le azioni che compongono l’indice, noi acquisteremo soltanto alcune quote di questo fondo.
Per approfondire il tema degli ETF, si legga: ETF: cosa sono, vantaggi e svantaggi, come usarli.
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