Glovo e Delivery a rischio, c’è l’indagine Antitrust in corso

L'Antitrust apre inchiesta per presunto cartello tra Glovo e Delivery. Concorrenza sleale per il regolamento europeo?
4 mesi fa
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Delivery Hero e Glovo finiscono nell’occhio dell’Antitrust UE, avviata ufficialmente indagine per accertare addirittura la presenza di un cartello all’interno di questo fortunato settore che ha visto il suo boom soprattutto durante la pandemia e i vari lockdown. Si cerca di indagare al fine di appurare se effettivamente le due aziende operanti nel settore della consegna di alimenti abbiano violato le regole europee effettuando concorrenza sleale ai danni di altre realtà del food delivery online.

Scatta l’indagine dell’Antitrust

Quando si sente parlare di cartello, si pensa subito ovviamente a quelli della droga, in particolare sudamericana e messicana.

Il termine naturalmente va inteso appunto come accordo tra più produttori che si uniscono tra loro al fine di limitare il mercato altrui in maniera scorretta. Insomma, anche se negli anni ha assunto un’equiparazione ancora peggiore per il massiccio utilizzo che, come abbiamo detto, viene effettuato nel mercato della droga, il termine calza perfettamente a pennello in questo caso. Ma è davvero ciò che hanno fatto Glovo e Delivery Hero? Naturalmente, sarà l’Antitrust a deciderlo. Nella sua nota si legge:

“L’indagine odierna fa parte degli sforzi della Commissione per garantire che la consegna online di cibo e il settore dei generi alimentari offrano scelta e prezzi ragionevoli ai consumatori. In un mercato giovane e dinamico come quello in questione, gli accordi anticoncorrenziali e le pratiche commerciali restrittive, inclusi i cartelli attraverso la suddivisione del mercato, possono portare a una consolidazione nascosta del mercato, con potenziali effetti negativi sulla concorrenza”.

L’indagine è inoltre rivolta anche a migliorare la condizione dei lavoratori, in quanto un simile cartello rischia di penalizzare anche questi ultimi, con datori di lavoro che non offrono più la medesima qualità delle opportunità ai propri dipendenti. Tra le possibili scorrettezze ravvisate, infatti, c’è anche la sottrazione di dipendenti.

Glovo e Delivery, cosa rischiano?

L’accordo tra Delivery Hero e Glovo effettuato nel 2022 ha destato subito sospetti. Già a giugno dello stesso anno infatti la Commissione Europea aveva avviato ispezioni. Indagini che si erano poi ripetute a novembre del 2023. Come detto, i sospetti sono partiti proprio nel momento in cui Delivery Hero ha acquisito il controllo esecutivo di Glovo. Secondo l’UE c’è il rischio che tale accordo violi le regole del food delivery in Europa. Ma in che modo? Secondo la Commissione questo accordo permetterebbe alle aziende di condividere tra loro informazioni commerciali sensibili, come le strategie, i costi, i prezzi e le caratteristiche dei prodotti, ed essersi suddivise abilmente i mercati geografici in cui operare. C’è poi la questione dei dipendenti, ossia un tacito accordo per non sottrarseli tra loro, sfavorendo quindi la libera competizione tra le varie aziende che offre maggior libertà di scelta ai dipendenti stessi.

Tali accuse, se confermate dalle indagini, porterebbero quindi alla creazione di un vero e proprio cartello tra Delivery e Glovo, cosa che comporterebbe la violazione del regolamento europeo nel settore. Cosa rischiano le due società? Naturalmente, a rischio è innanzitutto l’accordo stesso che le due aziende hanno operato. Se l’Antitrust dovesse decidere che è scorretto, allora dovranno necessariamente rivedere i loro piano. Va da sé che poi sarà ulteriore conseguenza dell’operato illecito anche una multa bella salata.

I punti salienti…

  • Delivery Hero e Glovo nell’occhio del ciclone per la loro “strana” alleanza;
  • Antitrust apre indagine per vederci chiaro, si sospetta cartello;
  • secondo le accuse, le due aziende si sarebbero alleate violando il regolamento UE sulla libera concorrenza.

Daniele Magliuolo

Redattore di InvestireOggi.it dal 2017 nella sezione News, si occupa di redazione articoli per il web sin dal 2010.
Tra le sue passioni si annoverano cinema, filosofia, musica, letteratura, fumetti e altro ancora. La scrittura è una di queste, e si dichiara felice di averla trasformata in un vero e proprio lavoro.
Nell'era degli algoritmi che archiviano il nostro sentire al fine di rinchiuderci in un enorme echo chamber, pone al centro di ogni suo articolo la riflessione umana, elemento distintivo che nessuna tecnologia, si spera, potrà mai replicare.

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