Goldman Sachs, fra i Certificati Phoenix Memory, ne ha emesso uno con ISIN JE00BLS37T56 che dà la possibilità di prendere indirettamente posizione su un un sottostante appartenente al macro-settore tecnologico e dell’industria dei servizi tecnologici.
Indirettamente perché, con un impiego di denaro limitato (taglio nominale da 100 Euro), è possibile investire su un solo sottostante.
In questo caso il sottostante è rappresentato da Docusign. L’azienda americana ha sede a San Francisco, permette alle organizzazioni ed aziende di gestire accordi elettronici e, come parte di DocuSign Agreement Cloud, DocuSign offre eSignature, un modo per firmare elettronicamente su diversi dispositivi.
Informazioni quantitative sul sottostante
- L’azienda non è quotata da un periodo di tempo sufficientemente ampio da poter effettuare adeguate valutazioni di stampo quantitativo. Non è quindi possibile analizzare il comportamento di base – e quindi la natura stocastica – che muove fondamentalmente il processo del prezzo del sottostante analizzato, non potendo anche osservare possibili ed eventuali mutamenti di natura a seconda del periodo storico/time frame. Tuttavia il prezzo ha mostrato una forte picchiata dopo gli annunci del management intorno alla fine del 2020.
- Essendoci un solo sottostante “il rischio di correlazione” (perdonatemi il termine improprio) da controllare diminuisce e si riferisce solo al macro settore o settore specifico.
- La volatilità implicita (per convenzione analizzata su un forward period a 30 giorni, e che consta della proprietà della mean reversion) è mediamente elevata. Dalla sua quotazione ad oggi ha viaggiato in un range massimo compreso approssimativamente intorno al 30%-80%. Attualmente, dato il recente fermento il mercato americano risulta in fibrillazione, “ancora indeciso” sul se continuare a correggere in un ottica “fisiologica“: la volatilità implicita del titolo risulta attualmente in salita, e intorno all’80% (sarebbe interessante analizzarne lo skew index specifico ed eventuali divevergenze/covergenze fra volatilità storica ed implicita), sul suo limite massimo registrato finora.
- Per completare le caratteristiche sul rischio si può dire questo.Il rischio sistematico, riassunto dal β, presenta una caratteristica erratica. E’ partito nella prima metà del 2019 a 1,8 per esibire una forte discesa e scendere sotto l’unità all’inizio del 2020, toccando un minimo a circa 0,7 ed arrivare attualmente a 0,9. Titolo da usare direttamente in portafoglio con attenzione, magari con ribilanciamenti periodici.
- Quanto ad un interessante ed approfondita analisi di valutazione, con metriche quali P/E o EV/EBITDA – possibilmente in ottica top-down – (rispetto alla/al geografia e/o mercato generale di riferimento, rispetto al macro-settore, poi al gruppo di pari ecc. Banalmente: America, Nasdaq, FAANG, FAANG+, industria dei servizi tecnologici, peer group con clustering ecc), si può riassumere/supporre/concludere questo. Rispetto al P/E (metrica parziale): il P/E tecnologico è circa intorno ai 30x e quello dell’industria dei servizi tecnologici è molto simile. Quello di Docusign è stato sempre fortemente positivo e volatile, ed attualmente risulta in picchiata intorno al 70x, denotando una sopravvalutazione rispetto al settore tecnologico e dell’industria dei servizi tecnologici.
- Un’ulteriore indizio della sopravvalutazione è dato dal rapporto Price/Book ratio. In pratica misura il rapporto fra il prezzo di mercato dell’azione e il prezzo per azione che scaturisce dal bilancio (dato a sua volta dal capitale proprio diviso il numero di azioni in circolazione). Se maggiore di 1 significa che il mercato valuta l’azione più di quanto scaturisce dal bilancio della società. Questo rapporto sembra essere molto correlato al sentiero fatto dal prezzo di mercato dell’azione ed è stato sempre molto alto. Attualmente questo rapporto è pari a circa 105x.
Si passa ora ad esplicare il meccanismo di base del certificato (estrapolato mediante lettura dei documenti fondamentali, che costituiscono il quadro tecnico-normativo per meglio comprendere le caratteristiche primarie del prodotto cartolarizzato).
Goldman Sachs Certificati Phoenix Memory: punti salienti, come investire su Docusign
- Barriera europea sul capitale al 60% del valore iniziale
- Prime 6 cedole mensili incondizionate dello 0,7%
- Successive cedole mensili condizionate dello 0,7% (massimo 8,4% annuo sul nominale di 1000 euro)
- Trigger cedole al 60% del valore iniziale
- Autocall trigger trimestrale – che permette di ricevere il rimborso anticipato- osservabile dal 6° mese (dal 05.07.2022) e decrescente a step del 5% ogni 6 mesi: dal 100% all’80% del valore iniziale
- Opzione quanto a cui si rimanda sotto
- Prezzo lettera non disponibile sulla pagina del sito
Ora si passa ad esplicare il funzionamento di base del prodotto (estrapolato tramite documenti fondamentali, anche on line sul sito)
Goldman Sachs Certificati Phoenix Memory: funzionamento, come investire su Docusign
Questo Certificato di Investimento Goldman Sachs Phoenix Memory, è stato emesso il 24.01.
Il certificato in questione paga dunque cedole mensili di 7 Euro se il sottostante non scende oltre il trigger delle cedole, posto al 60% del rispettivo valore iniziale; in caso contrario non viene corrisposta alcuna cedola, che però viene immagazzinata in memoria e pagata assieme a tutte quelle eventualmente non pagate in precedenza quando si presenta la condizione del pagamento, ovvero quando il sottostante risale sopra il trigger in una delle date di valutazione successive.
Inoltre il meccanismo autocall permette di ottenere il rimborso anticipato, grazie all’autocall trigger mensile, a partire dal 6° mese e decrescente a step del 5% ogni 6 mesi (vedi sopra): se il prezzo del sottostante è pari o superiore all’autocall trigger il certificato rimborsa il valore nominale più la cedola del trimestre in questione (e quelle eventualmente non pagate in precedenza grazie all’effetto memoria); in caso contrario la vita del prodotto continua.
A scadenza, se il prodotto non si è estinto anticipatamente, si prefigurano 2 scenari:
- se il valore finale del sottostante non scende la barriera europea posta al 60% del rispettivo valore iniziale (stessa entità del trigger cedolare), il certificato paga il nominale più l’ultima cedola – e quelle eventualmente non pagate in precedenza grazie all’effetto memoria -;
- in caso contrario il certificato replica linearmente la performance negativa del sottostante, pagando un valore pari al valore nominale del certificato per la performance (data dal valore finale in rapporto al valore iniziale) del suddetto sottostante
Da notare la presenza della barriera europea: grazie a tale caratteristica il valore dei sottostanti può anche fluttuare sotto barriera durante la vita del certificato senza compromettere la protezione del capitale.
Da notare anche la presenza dell‘opzione quanto: nonostante il titolo su cui è scritto il certificato sia denominato in USD, il prodotto paga sempre importi in Euro (capitale e cedole potenziali), non lasciando l’investitore esposto a variazioni (favorevoli o sfavorevoli) del cambio EUR/USD.
Goldman Sachs Certificati Phoenix Memory: il sottostante con commento
La situazione attuale sul sottostante di questo certificato di investimento Memory Cash Collect Vontobel è la seguente:
- Uber: valore iniziale (144,17 USD), Barriera / Trigger cedola (86,502 USD), Trigger Autocall (144,17, 136,9615, 129,753, 122,5445, 115,336 USD) ultimo prezzo registrato (chiusura al 10.02.2022 a 127,22 USD, pari al 88,24% del valore iniziale)
Codice ISIN del prodotto
Cliccandovi sopra verrete rimandati alla pagina del prodotto.
Per problemi tecnico-operativi l’analisi dinamico-oggettiva non è e non sarà disponibile nei giorni a seguire. L’autore e la direzione si scusano per l’inconveniente che sarà risolto al più presto.
Stay Tuned, your best
DF.