Colpo di scena, ma nemmeno più di tanto, in fondo. Arriva la condanna per monopolio da parte degli USA a Google. L’istruttoria antitrust del giudice federale Amit Mehta ha espresso la sua decisione, ma ora si attende la seconda sentenza dove saranno presentati gli eventuali rimedi per permettere a Big G di rientrare nella norma. Intanto, gli internanti si chiedono se cambierà qualcosa per le loro ricerche sul web.
La condanna per Big G
Gli USA hanno deciso che Google ha effettivamente violato la legge antitrust per le ricerche sul proprio motore, ma come dicevamo nel nostro incipit si tratta di una sentenza tutt’altro che a sorpresa.
Il giudice distrettuale americano Amit Mehta ha così motivato la violazione della sezione Sezione 2 dello Sherman Act da parte di Google: “Dopo aver attentamente considerato e soppesato le testimonianze e le prove, la Corte giunge alla seguente conclusione: Google è un monopolista e ha agito come tale per mantenere il proprio monopolio”. Gli intrallazzi di Big G l’avrebbero portata a spendere decine di miliardi di dollari per mantenere la sua posizione di potere come motore di ricerca più importante del web.
Google condannata, cosa cambia per gli internauti?
Secondo il giudice, i contratti stipulati illegalmente da Google hanno affossato la concorrenza di importanti rivali come DuckDuckGo e Bing di Microsoft. Le grande per Big G non finiscono qui, Google sta inoltre affrontando un’altra causa antitrust federale relativa alla tecnologia pubblicitaria che dovrebbe andare in giudizio il mese prossimo.
Ma cosa cambia per gli internauti? Le previsioni più condivise affermano che probabilmente ci sarà un calo dei prezzi per le inserzioni pubblicitarie. Si attendono anche meno contratti stipulati tra Google e gli altri big del settore tech. Questo potrebbe quindi favorire nuovamente gli altri motori di ricerca che dovrebbero lentamente guadagnare nuovo terreno. Infine, cosa non meno importante e che si ricollega al punto precedente, le queery non verranno più gestite in automatico e associate alle ricerche di Google, ma probabilmente all’accensione dello smartphone verrà chiesto agli utenti che tipo di motore di ricerca scegliere come predefinito.
I punti chiave…
- Google condannata per monopolio sulle ricerche;
- si attende la seconda sentenza per capire quali mossa dovrà adottare per rientrare nelle norme vigenti;
- la condanna dovrebbe favorire l’avanzamento di altri motori di ricerca rivali.