Google licenzia ingegnere “sessista”, ma su Silicon Valley accesi fari giustizia USA

Discriminazioni ai danni delle donne alla Silicon Valley? L'area più "progressista" del pianeta riserva amare sorprese per il gentil sesso, ma vediamoci meglio.
7 anni fa
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Clausole per mettere a tacere i dipendenti

Nulla di eclatante, senonché all’espressione “informazioni riservate” si tende nella Silicon Valley ad assegnare un significato assai ampio. E’ molto in uso qui far firmare ai dipendenti all’atto della loro assunzione cosiddette clausole “di non denigrazione”, con le quali si vieta sostanzialmente loro di riferire pressappoco su qualsiasi aspetto della propria vita lavorativa, compresi i livelli retributivi, etc.

Google non è l’unica realtà ad essere finita nel mirino di Washington per presunti abusi ai danni delle dipendenti donne.

Oracle è stata citata in giudizio nel gennaio di quest’anno per pratiche discriminatorie e Palantir ha raggiunto un accordo su accuse per discriminazioni razziali.

Dall’agenzia governativa si fa notare come sarebbe attitudine di Google creare confusione sulle indagini a suo carico per presunte disparità di trattamento tra dipendenti maschi e donne, puntando a cambiare le carte in tavola. Dalla stessa è emerso, attingendo ad analisi preliminari, che le retribuzioni mostrerebbero una deviazione standard compresa tra 6 e 7 con riguardo alle differenze tra uomini e donne, mentre per Oracle saremmo nel range di 7-10.

Donne oggetto di molestie

Secondo un sondaggio realizzato su 200 donne alle dipendenze della Silicon Valley da almeno 10 anni e chiamato “Elefante nella Valle”, il 60% avrebbe risposto di avere subito avances sessuali indesiderate per almeno una volta e il 91% di queste risiedeva nell’area San Francisco Bay/Silicon Valley.

Secondo le rivelazioni delle dirette interessate – le poche che hanno trovato il coraggio di parlare all’esterno, anche mettendo sul piatto la possibile fine della propria carriera nell’azienda in cui lavoravano – sarebbe l’ambiente stesso a prestarsi alle molestie contro le donne. Pare, infatti, che molte decisioni di investimento siano prese in accordo con gli investitori stessi, magari a seguito di una riunione a tarda notte in un pub, tra alcool e pasti.

Non proprio l’ideale per una donna. E, in effetti, l’89% delle decisioni di investimento in 72 aziende dell’area sarebbe adottato da uomini, secondo un sondaggio realizzato dalla stessa industria.

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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