Perché disparità retributive tra uomo e donna
In generale, la Silicon Valley rappresenta l’ambiente ideale per la circolazione di nuove idee, ma l’apparente spirito progressista che la caratterizza verrebbe meno per effetto di soldi facili (e tanti!), intascati spesso da persone giovani e senza esperienza, che finiscono per trasformarsi (in peggio) sul piano caratteriale.
Ovviamente, non vogliamo affatto fare di tutta l’erba un fascio. Le stesse disparità retributive tra uomini e donne, contrariamente alle conclusioni a cui è arrivato con semplicioneria il memo interno a Google, si spiegherebbero forse diversamente e non avrebbero a che fare con un atteggiamento discriminatorio della Silicon Valley, bensì con un dato di fatto assai noto nell’economia del lavoro: le cosiddette “profezie che si auto-realizzano”.
La donna non è meno capace dell’uomo di avere a che fare con la tecnologia, eppure risulterebbe che anche nel santuario dell’high tech mondiale percepirebbe una busta paga più leggera di un collega maschio, a parità di mansioni. Perché? Secondo gli economisti del lavoro, che da molti anni hanno spiegato tali incongruenze, le donne sarebbero consapevoli sin dagli studi di non potere seguire una carriera professionale ininterrottamente, perché in qualità di future madri dovrebbero uscire temporaneamente dal mercato del lavoro.
Nel settore high-tech, assentarsi anche solo per pochi mesi non è un’opzione fattibile, perché i progressi sono tanto veloci e tali, che serve una presenza costante sul posto di lavoro. Per questo, le aziende del settore nutrirebbero già pregiudizi verso le lavoratrici donne, le quali a loro volta tenderebbero a concentrarsi su studi di natura diversa, proprio in considerazione di quanto sopra esposto, ma con ciò confermando tali pregiudizi e giustificando disparità di trattamento in busta paga.
Certo, non è detto che oggigiorno le cose siano esattamente così. Proprio la tecnologia consente ormai di lavorare da casa e, pertanto, in fase di maternità resterebbe possibile lavorare, magari con un orario ridotto, ma senza la necessità di recidere del tutto il legame con la propria azienda, anche se solo per pochi mesi.